Per un nuovo welfare

Seminario di studio organizzato a Perugia dal Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali

Superare la crisi all’insegna della sussidiarietà. Denunciando le disuguaglianze che pesano sul Paese, sia a livello territoriale, sia tra i corpi sociali, con una famiglia che viene “punita” anziché premiata. Sapendo che il tempo per invertire la rotta è poco. Sono alcune linee di pensiero e impegno del seminario svolto il 12 maggio a Perugia dal Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali ha proposto alla riflessione “Vivere la comunità, costruire un nuovo welfare. Le famiglie, il terzo settore, le pubbliche amministrazioni, le imprese”. Al Centro Mater Gratiae hanno seguito la giornata di lavori i delegati delle diocesi del centro Italia tra cui, naturalmente, rappresentanti delle diocesi umbre.

 

La famiglia è l’ambito di riferimento della prossima Settimana sociale, vista “come prospettiva che si apre sulla città”, ha sottolineato il presidente del Comitato e arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio, nella convinzione che “secondo lo spazio e il ruolo che viene dato alla famiglia cambia la fisionomia di una civitas”. Ma, ha aggiunto l’arcivescovo, “se vogliamo far riscoprire la fecondità di una famiglia rimessa al centro abbiamo bisogno di una civitas capace di sussidiarietà e libertà vera”.

 

La politica per la vita dell’uomo

“L’espressione ‘vivere la comunità’ rimanda al modo in cui l’uomo si colloca nel mondo e può essere condensata con la parola politica, nella sua accezione più alta possibile”. Portando il saluto della diocesi di Perugia-Città della Pieve l’arcivescovo e vice presidente Cei, mons. Gualtiero Bassetti, ha riflettuto sul valore della politica con le parole di Giorgio La Pira, che la definiva “impegno di umanità e santità”. “La politica – ha richiamato – non è un’attività sconveniente o compromissoria per l’anima umana ma è, invece, una prassi intimamente legata con la vita dell’uomo”. Che sia a livello locale, “legata a una forma di rappresentanza sociale o di categoria” o “nel “piccolo gruppo di volontariato”, oppure “nella veste ufficiale di un’assemblea elettiva dello Stato”, filo comune è “il vincolo di responsabilità nei confronti della comunità, piccola o grande che sia”.

L’arcivescovo ha quindi ricordato la “drammatica crisi economica” che sta attraversando l’Occidente, le cui radici “vanno rintracciate in un’ancora più drammatica crisi morale”. In questo contesto “nasce quindi l’esigenza di pensare ed elaborare nuove strategie d’intervento” , dove il compito della politica e dei politici cattolici è “saper fornire delle proposte concrete, indicare le strade da percorrere e, quindi, saper dare delle risposte”.

 

Buone pratiche e sussidiarietà

Sussidiarietà, solidarietà e sviluppo, sono le tre parole che indicano la strada da percorrere per uscire dalla crisi. Pierluigi Grasselli, docente all’Università di Perugia, ha attinto alla dottrina sociale della Chiesa per ‘leggere’ il nostro tempo e trovare indicazioni. L’impegno per “vivere la comunità” passa dalla sussidiarietà, che “deve investire tutta la vita sociale, in tutte le sue dimensioni”, ha rimarcato Grasselli, evidenziando come presupposto di fondo è “la libertà della persona, nella sua dimensione sociale e istituzionale”, una libertà che, ha detto Grasselli, “la crisi ci sta strappando pezzo a pezzo” rendendo evidente che “il supercapitalismo uccide la democrazia”.

Per uscire dalla crisi, ha concluso Grasseli, occorre cambiare modo di pensare, rigenerare la comunità, facendo ritrovare alla gente il gusto di mettersi insieme”.

 

Le testimonianze

Famiglia, terzo settore, imprese e amministrazioni pubbliche sono “protagonisti” di quest’impegno quando sono capaci di “buone pratiche”, hanno evidenziato le testimonianze di Simone Pillon (Forum delle famiglie), Johnny Dotti (presidente Welfare Italia), Maurizio Bernardi (sindaco di Castelnuovo del Garda) e Valter Baldaccini.

Quest’ultimo, in particolare, azionista e amministratore delegato di Umbria Cuscinetti, ha portato l’esperienza di un’azienda ceduta dalla multinazionale che la deteneva e da lui comprata, in cordata con altri imprenditori, “per tutelare le 190 famiglie che vi lavoravano”. Un’operazione che poi si è rivelata di successo, grazie anche al “clima di fiducia” che si è creato all’interno. E che oggi, con tante realtà imprenditoriali in difficoltà, può costituire un esempio per guardare con più fiducia al futuro.

AUTORE: Francesco Rossi - Maria Rita Valli