Per una politica a misura di famiglia

“Il 25 settembre la prima Conferenza regionale sulle politiche familiari negli enti locali

”Le politiche familiari locali e le risorse della società” è il tema scelto dal Forum delle Associazioni Familiari dell’Umbria per la prima Conferenza regionale sulla famiglia in programma il 25 settembre prossimo a Perugia. L’iniziativa è stata promossa con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione sulla famiglia vista sempre più come elemento strategico di coesione sociale, organo in grado di costruire e diffondere il bene comune nel tessuto sociale, anche promuovendo la ridistribuzione del reddito e la solidarietà tra le generazioni.

La riflessione si colloca nell’ambito del ripensamento che i paesi più avanzati stanno facendo circa le proprie strutture sociali, politiche ed economiche provate dalla crisi finanziaria globale e dall’inarrestabile decremento demografico. Essendo le Regioni sempre più protagoniste nella progettazione e attuazione delle politiche familiari, il Forum delle associazioni familiari umbre vuole proporre – tramite il manifesto “Una regione a misura di famiglia” – alcune possibili soluzioni per l’attuazione di politiche familiari concrete.

Tra queste l’iniziativa “Comuni a misura di famiglia”, che ha già avuto ampi riscontri all’interno della regione.Con questa conferenza si cercherà di suscitare l’interesse degli amministratori e dei responsabili del terzo settore, stimolando la conoscenza dei processi giuridici, amministrativi e sociali in grado di sfociare in vere politiche per la famiglia. La Conferenza, aperta a quanti sono interessati, seppur rivolta in modo particolare agli amministratori pubblici, si terrà presso la Sala dei Notari, in piazza IV Novembre.

Il convegno è stato promosso dal Forum delle Associazioni familiari dell’Umbria con il patrocinio del Sottosegretario alle Politiche per la Famiglia, della Regione Umbria, della Provincia di Perugia e del Comune di Perugia, con il contributo del Cesvol Perugia. Mariangela Musolino l’opinioneRiforma dei consultori e cultura della vitaLa scorsa settimana il quotidiano Avvenire ha pubblicato la storia di Teresa, una trentenne romana in attesa di un bambino. La donna, sola, senza lavoro e con un affitto sulle spalle, dopo aver accarezzato l’idea di interrompere la gravidanza, una mattina di fine luglio si è recata presso un consultorio per avere una parola di conforto e di aiuto. L’assistenza sociale, dopo averla ascoltata, le ha comunicato che non avrebbe potuto far molto per lei, data la carenza di fondi perciò, tra le righe, le ha consigliato di abortire.

È un episodio grave, che testimonia come i consultori, così come sono oggi in molte realtà, andrebbero riformati. Essi dovrebbero infatti porsi come obiettivo non l’asettica fornitura di servizi sanitari o para-sanitari, ma offrirsi come mezzo per rispondere ai bisogni primari delle famiglie, a cominciare dalla accoglienza alla vita. La quale, unita a quello della prevenzione dell’aborto volontario, ne rappresenta il ruolo centrale. I consultori dovrebbero quindi aiutare a conoscere, più e meglio, l’alto valore della maternità e della paternità, promuovere la valorizzazione delle associazioni familiari e mettere in campo azioni volte a rimuovere tutti gli ostacoli di ordine sociale, culturale ed economico che impediscono il pieno sviluppo della persona umana.

Quanto accaduto a Roma è tuttavia anche indice di una cultura che sta diffondendosi nella nostra società. Una cultura per la quale un figlio, soprattutto quando inatteso, non è fonte di gioia, ma è visto come un peso. Siccome prendene cura implica sacrificare un pò del prorpio tempo libero, per dedicare a lui tutte le attenzioni, stiamo diventando egoisti. Non vogliamo rinunciare ai nostri spazi, alle nostre abituidini, ai nostri piaceri. Occorre cambiare rotta. Bisogna promuovere una cultura della vita. Diffondere la consapevolezza che una delle cose più belle è tramandarsi attraverso la nascita di un figlio, anche per evitare quell’ ”inverno demografico” di cui il card. Bagnasco ha parlato con grande preoccupazione. Un impegno a cui società civile ed istituzioni non possono sottrarsi. Otello Numerini,Consigliere comunale Perugia – Udc.

IL PROGRAMMA

ore 09.00 Registrazione degli ospiti.

ore 9.30 Saluti delle autorità Mons. Vincenzo Paglia presidente della Conferenza episcopale umbra, Eros Brega, presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, Wladimiro Boccali, sindaco di Perugia.

ore 09.45 Introduzione dei lavor: Simone Pillon, presidente del Forum delle associazioni familiari dell’Umbria.

ore 10.00 “Gli enti locali e le politiche familiari” Francesco Belletti, direttore del Centro internazionale di studi sulla famiglia.

ore 10.30 “Le politiche familiari locali nel nuovo modello di responsabilità territoriale per la famiglia” Cecilia Greci, responsabile Agenzia per la famiglia – Comune di Parma; Ugo Rossi – Luciano Malfer, assessorato alle politiche sociali – Provincia autonoma di Trento.

ore 11.15 Coffee Break.

ore 11.30 “La devolution e le politiche familiari” Sen. Anna Serafini responsabile per le politiche familiari del PD; On. Luisa Santolini, parlamentare – UDC.

ore 12.15 Tavola rotonda: “Le politiche familiari in Umbria dopo la legge regionale sulla famiglia” Modera Gianfranco Ricci, redattore – La Nazione Partecipano: Catiuscia Marini (*) presidente della Giunta regionale dell’Umbria, Sandra Monacelli, Consigliere regionale – UDC, Alfredo De Sio, consigliere Regionale – PDL, Mariapia Bruscolotti, sindaco di Massa Martana – PD, Luca Briziarelli ,vicepresidente Anci Umbria – PDL.

ore 13.15 Conclusioni: On. Carlo Giovanardi (*) Sottosegretario per le politiche per la famiglia (*) Presenze da confermare.