Prima comunione e Cresima a 13 anni. Coinvolti anche i genitori

La "sperimentazione" verrà presentata ai catechisti al Convegno diocesano

Arriva la “sperimentazione” anche nelle “classi” di catechismo della diocesi di Perugia Città della Pieve. Sarà una rivoluzione copernicana di cui si vedranno i frutti solo fra sette anni. Tempi lunghi, ma la Chiesa è abituata a guardare avanti, o meglio a guardare in alto (il ‘Duc in Altum’ di Woityla), avendo la pazienza di attendere anche coloro che ad oggi sono se non altro perplessi di fronte alla novità. In cosa consiste la “sperimentazione”? Lo spiega don Saulo Scarabattoli, direttore del Centro diocesano per l’evangelizzazione e la catechesi, nonché parroco di Santo Spirito, una delle parrocchie cittadine che per prime adotteranno il nuovo programma di catechismo per i bambini. La prima novità è che ragazzi riceveranno la Prima Comunione nel giorno in cui riceveranno il sacramento della Confermazione (Cresima), ovvero al termine di un cammino di preparazione che inizia verso i sei anni e dura sette anni. Nei primi due anni, in realtà, i genitori saranno fortemente e direttamente coinvolti perché, spiega don Saulo, questo itinerario punta alla riscperta del “grembo della fede” ovvero della famiglia come luogo fondamentale di educazione dei piccoli. Per quei bambini non battezzati potrebbe realizzarsi ‘in toto’ l’unitarietà dei sacramenti dell’iniziazione cristiana: battesimo e cresima e prima comunione, secondo la prassi dei primi secoli della Chiesa, ancora vigente nella Chiesa ortodossa. Con il coinvolgimento della famiglia, in particolare dei genitori, la speranza è che il giorno della Cresima non si traduca più nel giorno dell’abbandono della Chiesa, come avviene oggi per molti ragazzi. L’obiettivo è di proporre un cammino di formazione “lineare” che abbia termine con un ingresso, più maturo e consapevole, nella Chiesa, e a sottolinearlo ci sarà il dono ai Cresimati del Catechismo dei giovani. Al bando, quindi parole come “dopocresima”, che oggi evoca piuttosto il grande problema dell’abbandono dei giovani, sì, invece a parole come “cresimati” che indica piuttosto un passaggio in positivo. La “sperimentazione” sarà presentata ai catechisti della diocesi domenica 29 settembre nel corso del convegno diocesano che si terrà al Centro Mater Gratiae (Montemorcino – Perugia). “Per iniziare la riflessione” spiega don Saulo, consapevole del fatto che la validità della proposta potrà essere verificata solo tra molti anni, anche se in Italia esistono esperienze simili in alcune diocesi. La giornata segna l’inizio dell’anno di attività degli oltre mille catechisti (un censimento preciso non è ancora disponibile) proponendosi come occasione di formazione e di amicizia per i catechisti, ai quali non mancano, durante l’anno, altre proposte per momenti di formazione presso la Scuola diocesana dei ministeri o negli agli incontri che le singole zone o unità pastorale organizzano. La mattinata sarà introdotta dal dehoniano padre Piero Ottolin, della rivista “Evangelizzare”, che introdurrà il grande tema della “iniziazione cristiana”, ovvero di come trasmettere, testimoniare e educare i cristiani alla fede.

AUTORE: Maria Rita Valli