Prima seduta di lavoro del neo Consiglio comunale

Orfeo Goracci ha illustrato i vari obiettivi di un articolato programma

Presieduta dal consigliere anziano Sauro Monacelli, si è tenuta la prima seduta del Consiglio comunale eletto nelle consultazioni amministrative di maggio, influenzata ancora dalle asprezze della campagna elettorale. I lavori sono iniziati con la convalida degli eletti e con un primo intervento del consigliere di minoranza Gianfrancesco Chiocci, che ha chiesto all’organo tecnico di verificare se esistano consiglieri che abbiamo rapporti di lavoro, diretti o indiretti, con la civica amministrazione. Situazione che conterrebbe elementi di chiara incompatibilità; alla richiesta è stata data una risposta negativa. Ha fatto seguito, quindi, il giuramento del sindaco Orfeo Goracci e la successiva presentazione della Giunta; nell’elencare le deleghe conferite alla “squadra di Governo” (Palmira Barchetta, Pecci, Lupini, Cacciamani, Pierotti, Bianchi) Goracci ha tenuto a richiamare la peculiarità di alcune competenze quali quelle che riguardano il centro storico e le frazioni. Il neo Sindaco è passato poi ad illustrare il programma, articolato in obiettivi a breve e lungo termine, ma caratterizzato soprattutto dalla dimensione di “proposta a cui tutti i cittadini possono concorrere per completarlo, pur mantenendo integra la sua struttura di base”. L’obiettivo quello di una ‘crescita economica sostenibile e compatibile” da incentivare “promuovendo una maggiore sinergia e complementarietà tra agricoltura, commercio e distribuzione, artigianato, commercio e promozione, centro storico e frazioni, ambiente e turismo”, esportazioni sempre più intense verso il territorio nazionale, europeo e mondiale “non solo delle nostre risorse”, ma delle capacità professionali spingendo sulla “formazione giovanile”. Lo stesso Piano regolatore dovrà garantire uno sviluppo urbanistico equilibrato “mirando alla qualità della vita del centro storico come nelle frazioni, al recupero del patrimonio agricolo come a quello storico-artistico”. Un programma vasto che coinvolge tutti i settori della vita comunale, dando seguito agli impegni assunti durante la campagna elettorale e fornendo certezze per quanto riguarda l’Ospedale unico comprensoriale. A proposito di comprensorio è parsa evidente la posizione di rivendicare a Gubbio, anche nel campo sanitario, una posizione non di “subordine”. Alcuni passaggi meritano di essere sottolineati: lo sforzo per valorizzare al massimo il versante della partecipazione e del coinvolgimento dei cittadini attraverso un nuovo modo di essere dei comitati di quartiere, l’elezione diretta del difensore civico (che non sarebbe proprio necessaria laddove funzionasse davvero il controllo delle minoranze consiliari) e la creazione di un organismo rappresentativo anche dei residenti non cittadini italiani. La ricerca di una soluzione diversa per l’attuale “gabinetto del Sindaco” di difficile accessibilità, l’abolizione dell’Ici sulla prima casa per i cittadini meno abbienti, la costituzione di una squadra di 15-20 persone per risolvere problemi urgenti. L’illustrazione è stata lunga ed ha toccato tutti i temi della vita cittadina, con un riferimento anche ai riflessi politici della straordinaria vittoria della “coalizione alternativa”. Il rinnovo del consiglio della Comunità montana, ha detto in sostanza, non potrà non tenerne conto. Le minoranze hanno fatto sentire la loro voce: An (Pascolini e Chiocci), Fi (Aloia), Ds (Corazzi, Smacchi, Stirati), il Ppi (Capannelli) hanno garantito una opposizione corretta ma “senza sconti”, con l’ex maggioranza impegnata a rivendicare da parte dell’attuale coalizione di governo un atteggiamento che “non dimentichi quanto realizzato e progettato nel passato”.

AUTORE: Giampiero Bedini