Province: dipendenti, che fare?

Le difficoltà delle Province alle prese con la crisi. Il Presidente della Provincia Mismetti, e la Rappresentan- za sindacale unitaria (Rsu) si sono incontrati per affrontare la situazione
I palazzi della Provincia di Terni e di Perugia
I palazzi della Provincia di Terni e di Perugia

Tanti timori per il futuro: è questo il sentimento vissuto dai dipendenti delle Province interessate dalla riforma Delrio che l’ha svuotate del ceto politico ma che attraversano grandi momenti di incertezza. Le competenze restano importanti (come edilizia scolastica e viabilità) ma le risorse saranno sempre meno e le prospettive delle Province italiane, ma anche di quelle umbre, appaiono fosche.

In Umbria si parla – e non sono più voci incontrollate – di continue richieste di trasferimento da parte dei dipendenti delle Province in altri enti considerati più ‘sicuri’, come Comuni e Regione. La Provincia di Perugia ha una situazione difficile di bilancio.

Già in passato si era pensato di alienare i propri ‘gioielli di famiglia’ (Isola Polvese, Villa Redenta a Spoleto e Villa Fidelia a Spello). Ma queste ipotesi sono state bloccate, al di là del fatto che per acquistare beni del genere ci vorrebbero privati con tante risorse e desiderosi di farlo. E in questo momento non è così scontato. Si sono già immaginati tagli pesanti alle indennità e alla produttività del personale.

In quest’ottica il Presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti, e la Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) si sono incontrati per affrontare la situazione. Entrambi hanno manifestato la propria preoccupazione sulle pesanti difficoltà in cui si trovano a operare gli enti provinciali, in una fase caratterizzata da un lato dai gravi tagli alle risorse trasferite dallo Stato agli Enti locali, e dall’altro da una incertezza normativa che acuisce la condizione di difficoltà.

Nell’affrontare tale situazione, il Presidente e la Rsu hanno confermato la volontà di fronteggiare i problemi conseguenti a questa fase di transizione con un’unità di intenti e con determinazione ognuno per le proprie competenze. L’amministrazione seguirà la situazione attraverso il tavolo nazionale “Governo–Upi” e il contestuale confronto fra Provincia di Perugia e Regione dell’Umbria, considerati passaggi decisivi per il futuro delle Istituzioni provinciali: in entrambi i tavoli di confronto i paletti che la Provincia manterrà fermi restano la richiesta di deroga al Patto di stabilità, la non applicazione delle sanzioni in caso di sforamento dello stesso e una corretta attuazione della riforma Delrio, in modo che alle competenze attribuite ai diversi enti seguano obbligatoriamente tanto le risorse necessarie per l’attuazione delle deleghe quanto il personale a ciò preposto.

La Rsu ha chiesto, dal canto suo, massima trasparenza e partecipazione in riferimento ai passaggi che l’amministrazione intende fare e di sostenere la necessità di garantire che qualsiasi trasformazione non comporti modifiche salariali e professionali ai dipendenti. Ma sarà difficile.

AUTORE: E. Q.