Quando si cade nelle mani di una setta

"DIALOGHI CON LA CITTÈ" Una legge contro la manipolazione mentale

Quando un familiare o un amico entra in un gruppo religioso che ne assorbe totalmente la vita allontanandolo dai suoi affetti e, a volte, anche dalla realtà, nelle famiglie entra l’angoscia. A volte, non sempre, giustificata da una reale totale dipendenza psicologica dal ‘maestro’ o dal mago o dal ‘veggente’ o dal gruppo. Ma cosa può fare un genitore, marito o una moglie che ritengono che il loro congiunto sia caduto in una vera e propria “manipolazione mentale” che impedisce alla persona di fare scelte veramente libere e consapevoli? Di questi problemi ha trattato Adolfo Morganti, psicoterapeuta e consigliere nazionale del Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa (Gris) all’incontro dei “Dialoghi con la città”, promosso dal gruppo di Perugia il 22 aprile scorso. Morganti ha affrontato la questione de “La manipolazione mentale e le problematiche connesse al mondo delle sette e dei movimenti religiosi alternativi”, illustrando dal punto di vista psicologico il funzionamento dei meccanismi e delle tecniche di condizionamento messi in atto all’interno di gruppi e sette religiose, volti a far credere agli adepti di perseguire la loro volontà, quando invece ad attuarsi è la volontà, e l’interesse personale, di chi da dietro le quinte controlla e dirige. Tecniche “di consolidamento” ben note in psichiatria, e dagli effetti verificabili, ha detto Morgante, avvertendo però che il condizionamento è efficace se viene perpetrato al di sotto del livello di controllo razionale. E questo spiega perchè a cadere nelle spire di personaggi equivoci sono le persone più deboli. Cosa fare, dunque, per difenderli, dopo che anche il reato di plagio è stato cancellato? È necessario “arrivare all’approvazione rapida di una legge che riconosca esattamente quali sono le tecniche utilizzabili in maniera patologico – criminale e dia i criteri oggettivi di valutazione delle stesse tecniche”, ha commentato Morgante facendo riferimento alla legge presentata in Parlamento, sulla cui opportunità il dibattito è già aperto. In particolare la domanda è se e come la legge sarà applicata, in particolare, nei confronti delle iniziative, comunità e metodologie proprie della vita della Chiesa, memori di quanto accaduto in Francia dove il Governo ha inserito associazioni cattoliche di grande tradizione in un elenco di gruppi sospetti di settarismo. L’arcivescovo di Perugia mons. Giuseppe Chiaretti ha avvertito della invadenza di gruppi che non esitano a portare fin sui banchi delle chiese volantini che pubblicizzano iniziative presentate in una forma ambigua che può trarre in inganno i fedeli. “Solo nella nostra regione – ha precisato – proliferano una sessantina di movimenti pseudoreligiosi: il successo di questi gruppi denota un grande bisogno di Dio, che viene captato e piegato a fini personali da pochi individui, sfruttando la debolezza e la mancanza di discernimento delle molte persone che cadono vittima di queste reti”.

AUTORE: M.R.V.