Quaresima pro Bolivia

Diocesi. Quaresima di carità a favore della missione a Santiago de Huata

Va nel segno della continuità la decisione del vescovo mons. Mario Ceccobelli e del clero di destinare l’ormai tradizionale Quaresima di carità alla missione di Santiago de Huata, in Bolivia, dove operano, “in nome” e “per conto” della comunità diocesana eugubina, don Leonardo Giannelli e don Antonio “Topio” Zavatarelli. “Sollecitiamo le comunità parrocchiali a promuovere con impegno e convinzione l’iniziativa”, hanno raccomandato i due sacerdoti concludendo la recente lettera con la quale hanno operato un resoconto ed una descrizione dell’atrtività svolta, dalla quale traspare la delicatezza e l’essenzialità di un lavoro che guarda con la stessa attenzione alle esigenze spirituali e materiali di località alle prese con mille problemi. In quello della “salute” ad esempio si rivela sempre più preziosa la presenza del dottor Alessandro, ormai conosciuto e stimato da tutta la popolazione della parrocchia. Per sostenerala sono stati investiti circa 8.000 dollari americani. Con l’arrivo di don Antonio e l’acquisizione della parrocchia di Peñas, si sta portando avanti un progetto da realizzare con la collaborazione e la presenza in loco di giovani italiani disposti a trascorrere a Santiago de Huata tre settimane – un mese, ricambiando l’ospitalità, articolata in diverse esperienze, con l’impegno, nell’anno successivo, di dedicare alla missione una o due iniziative capci di tradursi in aiuto concreto per le attività parrocchiali. “Abbiamo continuato – scrivono don Leo e Don Antonio – a garantire materiali per scuole superiori ed inferiori, la colazione in sei classi elementari, la manutenzione dell’impianto di acqua potabile a Coquena e altri piccoli interventi sociali. Il tutto con un investimento di circa 68.500 dollari americani”. Da segnalare l’aiuto dato ai catechisti che si impegnano nell’animazione dell’oratorio nel proseguimento degli studi universitari (6.500 dollari americani per sei giovani). Altre risorse sono state utilizzate per i bisogni delle parrocchie vicine i cui parroci sono boliviani e possono contare su pochissimi aiuti esterni, per chi capita in parrocchia per i piú svariati motivi, per le spese interne della casa parrocchiale: viveri, elettricità e piccole manutenzioni. Da segnalare infine che si sono dovuti pagare “circa 20.000 dollari a causa di un provvedimento del Governo boliviano (chiaramente vessatorio nei confronti della Chiesa) che ha modificato la tassazione delle merci donate che entrano nel Paese”. Ci sono tutti i motivi per condividere la scelta ed essere generosi.

AUTORE: Giampiero Bedini