Riconoscimento ad ‘Aiutiamoli a vivere’

Festa della Mansuetudine Il 'Fuoco francescano della pace' è stato consegnato all'associazione per il supporto umanitario verso i più deboli soprattutto i bambini

Mansuetudine: più che una manifestazione deve essere uno stile di vita, un atteggiamento condiviso. Questo, in sintesi, il richiamo operato dal vescovo mons. Pietro Bottaccioli in occasione dell’annuale ‘Festa della Mansuetudine’ celebrata nell’ultimo fine settimana. Una circostanza che si lega allo stretto rapporto esistente tra Gubbio ed il Lupo, tra il lupo e l’insegnamento francescano.’l lupo sempre e comunque protagonista: prima ispiratore di un convegno (Lupo e pastorizia due risorse da difendere), utile per svincolare un problema dalla sfera dell’emozione e ricondurlo a quello dei comportamenti utili per affrontarlo,’oi (18-19 dicembre) ha fatto da sottofondo ad un appuntamento ormai ricorrente. Il centro internazionale per la pace fra i popoli ‘San Francesco e il lupo’ di Gubbio, presieduto da Gabriele Laurenzi, ha riproposto ancora una volta la ‘Festa della Mansuetudine’; un appuntamento che richiama ed attualizza gli insegnamenti francescani di pace, riconciliazione, solidarietà ed amore, sintetizzati appunto nel celebre episodio dell’ammansimento descritto dai ‘Fioretti’. Da qui l’istituzione, insieme alle Famiglie francescane eugubine ed agli Enti territoriali, del ‘Fuoco francescano della Pace’, raffigurato da un candelabro di bronzo, opera dello scultore Nello Bocci, con il Santo e l’animale a sorreggere’il ‘fuoco’, simbolo di luce e di speranza. Per il 2004 è stato attribuito alla Fondazione ‘Aiutiamoli a Vivere’ (tra i fondatori padre Vincenzo Bella, per anni custode del Convento eugubino’i San Francesco) che ha profuso e profonde energie per un supporto umanitario ai più deboli soprattutto ai bambini. Il programma ha avuto due riferimenti nei luoghi che richiamano la dimensione di Gubbio quale ‘seconda patria di San Francesco’.’a chiesa di San Francesco dove si è svolta la solenne cerimonia religiosa officiata dai ‘provinciali’ padre Commodi (Conventuali), Tiacci (Cappuccini), Reschiglian (Minori) e presieduta dal vescovo mons. Bottaccioli; la chiesa della Vittorina dove, alla presenza del sindaco Orfeo Goracci e del vescovo Bottaccioli, ha avuto luogo la consegna del candelabro in ceramica del Fuoco francescano della Pace alle ‘Cementerie’Barbetti’ per la sensibilità dimostrata nei confronti delle associazioni che promuovono la pace e la solidarietà,’itirato dalla presidente Antonella Barbetti; quindi il sindaco Goracci ha consegnato il candelabro di bronzo del Fuoco francescano della Pace a Fabrizio Pacifici, (nella foto) presidente della fondazione ‘Aiutiamoli a Vivere’.

AUTORE: Giampiero Bedini