Rientrano tutti

Che volete strillare per strada “Rientrano in chiesa i marxisti!”, quando da che mondo è mondo in chiesa rientrano sempre tutti, ma proprio tutti. Se La Voce fosse meno flebile, se riuscisse farsi sentire al di là degli Appennini, vorrei dirlo ai vari Panebianco e Baget Bozzo, e a quanti altri hanno abboccato all’allarme di Ferragosto lanciato ad opera dei sullodati signori dalle colonne del Corrrierone. Il cristianesimo è una visone del mondo aperta: il contrario di un’ideologia, che è un reticolo di idee puntute e strettamente connesse tra di loro; fortemente preoccupate questa loro ferrea coerenza interna ma insensibili al riscontro che ogni idea deve avere dalla realtà che tenta di interpretare; viziate dalla presunzione di ingabbiare saldamente e definitivamente quel fenomeno enormemente complesso che chiamiamo vita. Il filosofo, se ha la saggia umiltà di comportarsi come un turista che gira intorno alla vita fotografandone alcuni scorci, serve a qualcosa. Se invece pretende (come tanto spesso è successo) di cogliere in toto l’anima della vita, allora è da buttare con la buccia e tutto. Ma la Chiesa non butta nessuno. La Chiesa – ci insegnava con la consueta lucida pacatezza don Ennio – non è il luogo dell’aut/aut, ma dell’et/et. Le teorie sull’uomo e il suo destino passano e lasciano la loro traccia nella reinterpretazione del vangelo. Certo che i Vescovi di oggi, nel proporre il perenne messaggio di giustizia del Vangelo nell’imminenza del G8, si esprimono in termini che non avrebbero usato se Marx non fosse esistito. Ma questo vale anche per tutti i pensatori che hanno lasciato un segno. Sarebbe un lavoro da certosino, ma sicuramente fruttuoso, rintracciare nella catechesi ufficiale della Chiesa di oggi, almeno a livello di posizione dei problemi, l’apporto anche dei massimi “nemici” della Chiesa, di Nietzsche ad esempio, che ci malediva con lgi occhi lucidi di follia, o di Feuerbach che ci dava dell’imbroglione come portatori di un messaggio ideale che in realtà è un invito alla schiavitù. Filosofi come turisti per caso: arrivano; girano intorno al Monumento Vita, scattano le loro istantanee, lasciano alla reception il negativo. Poi è la Chiesa, Guida Turistica Autorizzata che, nel rispetto delle singole abilità di ognuno di loro, ma con una capacità di abbracciare il tutto che loro non hanno, compila quel Vademecum per la vita del quale tutti hanno bisogno. A volte lo fa male. Ma se non lo fa lei, non lo fa nessuno.