Risuonerà diversa la Parola di Dio

Presentato il nuovo libro delle letture liturgiche. Potrà essere usato dal 2 dicembre; diventerà quindi obbligatorio dal 2010

È stata presentata a Roma il 12 novembre la nuova edizione del Lezionario, libro liturgico dedicato alla Parola di Dio e alla sua proclamazione. Nei prossimi giorni, nelle librerie cattoliche saranno già disponibili i tre volumi per il ciclo domenicale e festivo delle letture per l’anno A, B, C. Il progetto, che prevede la pubblicazione di altri sei volumi, sarà completato entro il 2008. Ogni volume è corredato dalla riproduzione di opere appositamente realizzate da artisti italiani contemporanei che illustrano le pagine bibliche più significative dei vari tempi dell’anno liturgico. Il nuovo Lezionario sarà utilizzabile dalla prima domenica di Avvento di quest’anno, 2 dicembre. I principi. La nuova edizione, ha spiegato mons. Giuseppe Betori, segretario generale della Cei, ‘si pone in continuità con gli antichi libri liturgici. Di essi eredita la preoccupazione di presentarsi in una forma nobile, ben curata, dignitosa, arricchita dalle opere del genio umano’. Il lavoro compiuto attorno al nuovo testo è stato guidato da diversi principi, tra cui: dare ‘un’aderenza alle lingue originali’, ‘rendere il testo di buona lingua italiana’, ‘eliminare sviste e proporre una traduzione più fedele e, al tempo stesso, di più facile ascolto’. Il nuovo Lezionario, ha spiegato ancora mons. Betori, ‘ha inteso coniugare una maggiore aderenza al tono e allo stile delle lingue originali con una maggiore comprensibilità e comunicativa’. Sono state eliminate ‘forme arcaiche del lessico e della sintassi’ e si è cercato di ricostruire ‘un ritmo delle frasi adatto alla proclamazione liturgica, ed eventualmente al canto’. Il segretario Cei ha anche anticipato alcune novità del nuovo Lezionario: ad esempio, la parola ‘mammona’ viene sostituita da ‘ricchezza’; il termine ‘consolatore’, riferito allo Spirito santo, sarà sostituito da ‘paraclito’. Cosa cambia, cosa no. ‘Sono diverse decine di migliaia – ha detto mons. Betori – i cambiamenti apportati nel nuovo Lezionario. Forse più di 100mila’, se si pensa che ‘solo 6mila sono stati fatti nella revisione conclusiva’, prima del Decreto di approvazione della Santa Sede (12 luglio 2006). ‘I cambiamenti – ha precisato Betori – riguardano le letture e non le preghiere’. Pertanto, il Padre nostro resterà identico a quello attuale, anche se nel testo di Matteo 6,12-13 si leggerà: ‘… e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori e non abbandonarci alla tentazione’, invece di ‘non ci indurre in tentazione’. Stesso discorso per quanto riguarda l’Ave Maria: nel testo evangelico l’attuale ‘Ti saluto, o piena di grazia’ sarà sostituito da ‘Rallègrati, o piena di grazia’. La Parola al centro. Il Lezionario, ha sottolineato mons. Felice Di Molfetta, presidente della Commissione episcopale per la liturgia, è un libro interamente dedicato alla Parola di Dio e alla sua proclamazione, che nella riforma liturgica del Concilio Vaticano II ha trovato nuova e più abbondante presenza. Riflettendo sul ruolo della Parola nella celebrazione liturgica, mons. Di Molfetta ha aggiunto: ‘Ricollocare la Parola al centro della vita della Chiesa sarà il frutto più bello e la meritata ricompensa del lavoro compiuto per la realizzazione del nuovo Lezionario’. Il nuovo testo, ha informato don Angelo Lameri, dell’Ufficio liturgico nazionale, ‘diventerà obbligatorio dalla prima domenica di Avvento del 2010’.

AUTORE: Vincenzo Corrado