Sanità: la Regione scommette sul servizio pubblico

Approvato il piano sanitario regionale. L'opposizione: poca apertura al privato

Il piano sanitario dell’Umbria è stato approvato dalla maggioranza di centrosinistra. Si è astenuto Moreno Finamonti (Democratici), hanno votato contro i rappresentanti del centrodestra (Fi, Udc, An), Carlo Ripa di Meana (Verdi ecologisti) e Maurizio Donati (gruppo misto comunista). Nel corso della discussione sono emerse le due filosofie contrapposte: la maggioranza ribadisce la validità del sistema sanitario pubblico, le minoranze rilevano la carente apertura ai privati. Per il relatore di maggioranza, Giorgio Bonaduce (Prc) c’è un rischio federalismo per la sanità umbra perchè ‘arriva in una fase in cui si evidenziano i pericoli insiti nel federalismo, che rischia di penalizzare quelle Regioni, come l’Umbria, che tenta di contenere la spesa farmaceutica e sanitaria’. E quindi va difeso – per Bonaduce – il carattere ‘pubblico e solidaristico’ del sistema sanitario umbro. Di parere contrario i relatori di opposizione Luciano Rossi (Fi) e Paolo Crescimbeni (An). ‘Con questa impostazione la sanità umbra non cresce’, ha detto Rossi, rimarcando le numerose modifiche apportate al piano in commissione ‘grazie al contributo delle minoranze che però non hanno potuto modificarne una filosofia eccessivamente ideologizzata’. Rossi ha criticato ‘la mancanza di un efficace sistema informativo sanitario e di un quadro epidemiologico aggiornato sulla salute degli umbri’. Crescimbeni ha chiesto ‘quale sarà il destino degli ospedali territoriali, quando partirà veramente l’ assistenza domiciliare degli anziani e se si farà un efficace aggiornamento medico’. Il capogruppo di An ha parlato di ‘schizofrenia’ sul fronte della spesa perchè – ha spiegato – ‘si risparmia sui posti letto dei lungodegenti puntando su quelli di ostetricia e pediatria, mentre si insiste sulla crescita percentuale della popolazione anziana’. Sanità pensata per gli umbri che per un quarto sono anzianiAumenterà il numero degli anziani in Umbria (oggi il 23,5 per cento della popolazione) nei prossimi anni. Il nuovo piano sanitario regionale, il quarto della storia dell’ente per il triennio 2003-2005, punta ad incrementare le aspettative di vita fino agli 81 anni contro i 79 della media nazionale. Si intende ridurre, attraverso la prevenzione, le cosiddette ”morti evitabili”, in particolare nei luoghi di lavoro. La prevenzione e la più efficace organizzazione dei servizi porteranno alla sottoscrizione di ‘patti per la salute’ tra asl, comuni, sindacati degli anziani ed associazioni della società civile. Si prevede di realizzare uno screening di massa per la lotta al carcinoma del colon retto, la patologia tumorale più diffusa in Umbria. Il documento prevede percorsi assistenziali per anziani da estendere anche a malati mentali tossicodipendenti, disabili e minori. Saranno completate tutte le strutture sanitarie: quelle della rete delle emergenze (Polo unico a Perugia ed ospedali di Terni, Foligno, Città di Castello, Gubbio Branca, Spoleto, Orvieto) per i quali è previsto un forte collegamento operativo con il servizio che fa capo al 118; gli ospedali del territorio (Assisi, Castiglion del Lago, Città della Pieve, Gualdo Tadino, Norcia, Narni). Sono confermati gli accorpamenti Gualdo-Gubbio, Narni-Amelia, Marsciano-Todi, e quello ancora in discussione di Castiglione del Lago Città della Pieve. Il piano pone particolare attenzione al ‘governo’ complessivo della sanità, per contenere i costi e per la razionalizzazione dei servizi: con questa ottica punta a centralizzare servizi, acquisti, gestione amministrativa e informatizzazione. Una particolare valutazione sarà riservata agli accreditamenti esterni (convenzioni con servizi privati): è prevedibile una selezione per quelli di ‘eccellenza’, e una gestione mirata dei ‘conflitti’ fra l’ottica ragionieristica dei manager e il livello clinico’assistenziale con le sue esigenze professionali. Prosegue l’impegno della Regione a ‘governare’ la spesa farmaceutica ed a fissare livelli essenziali di assistenza in tema di residenze fra anziani e non autosufficienti.

AUTORE: R.C