Sanità umbra: promossa

Indagine del Ministero sulla qualità dei servizi sanitari

La sanità umbra ha “fatto i compiti”. Secondo il ministero della Salute, la regione è promossa a pieni voti circa la qualità dei servizi sanitari, insieme ad altre sette regioni (Emilia Romagna, Toscana, Marche, Veneto, Piemonte, Lombardia e Basilicata). I dati si riferiscono alla valutazione 2010 sull’adempimento del mantenimento dell’erogazione dei Lea (livelli essenziali di assistenza), svolta attraverso una griglia di indicatori ripartiti tra l’attività di assistenza negli ambienti di vita e di lavoro, l’assistenza territoriale e ospedaliera erogate dalle Regioni. Le eccellenze: l’Umbria risulta prima in Italia per vaccinazioni anti-influeanzali degli anziani e per percentuale di popolazione sottoposta alle vaccinazioni raccomandate. È seconda, poi, per copertura vaccinale dei bambini a 24 mesi e per la proporzione di persone che hanno effettuato test di screening (mammella, cervice uterina e colon retto). Ottimo anche il livello del costo pro capite dell’assistenza in ambiente di vita e lavoro: 97,22 euro rispetto ai 97,27 euro della Calabria, prima classificata. Un dato importante visto che il ministero sottolinea come questi soldi siano stati spesi in maniera efficiente. L’Umbria eccelle anche circa la percentuali di anziani trattati in assistenza domiciliare integrata; il costo percentuale dell’assistenza farmaceutica territoriale; gli utenti presi in carico dai Centri di salute mentale, il tasso di ospedalizzazione, la percentuale di ricoveri in Drg chirurgico e il tasso di ospedalizzazione per ricoveri ordinari. Ottimi risultati anche per la percentuale di allevamenti controllati, di campioni analizzati negli alimenti di origine animale e di campionamenti negli esercizi di commercializzazione e ristorazione. Da migliorare: è al di sotto delle punte di eccellenza il numero di posti equivalenti per assistenza in strutture residenziali (6,83 ogni mille anziani residenti, contro, ad esempio, i 28,12 della Lombardia), il numero di posti residenziali  e semiresidenziali per disabili, il numero di risonanze magnetiche ambulatoriali, il tasso di ricovero diurno, la percentuale di parti cesarei (32% contro il 26% della Toscana ma comunque distante dal 61% della Campania) e le fratture del femore operate entro 3 giorni. Le criticità: giudizio negativo, infine, circa i posti letto negli hospice sul totale dei deceduti per tumore, la percentuale di aziende ovicaprine controllate per l’anagrafe ovicaprina, e la somma ponderata di tassi per alcune patologie evitabili in ricovero ordinario come asma pediatrica, complicanze del diabete, scompenso cardiaco, polmonite batterica nell’anziano.

 

AUTORE: Laura Lana