SCUOLA

Il progetto di riforma della scuola è ancora in via di definizione, ma l’Ufficio per l’educazione e la scuola della diocesi non vuole perdere tempo nell’aggiornamento, dando a tutti gli operatori scolastici la possibilità di tenere il passo con quella che sarà la logica della nuova scuola. Così, con una lettera circolare a tutte le realtà operanti nel campo dell’educazione, dai dirigenti scolastici agli studenti rappresentanti dei Consigli d’istituto, l’Ufficio diocesano ha presentato quelle che saranno le iniziative promosse per “offrire un contributo per un progetto educativo liberante, che si basa sul valore della relazione e della corresponsabilità ed ha come finalità la formazione integrale della persona”. Lunedì 13 ottobre, alle ore 18, l’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti celebrerà la messa per tutti gli operatori della scuola, per gli studenti e per i genitori. Il momento liturgico sarà preceduto da un incontro organizzato in collaborazione con Aimc, Uciim, Age e Pastorale della scuola, su “Quali valori in una scuola che cambia?”, incontro che si terrà presso la Sala del Dottorato, alle Logge della cattedrale di San Lorenzo, con inizio alle 16.30, e dove verrà presentato ai soggetti della scuola il lavoro svolto dal Laboratorio di pastorale della scuola con la consegna del documento redatto. Si sta lavorando, inoltre, su un convegno per il mese di gennaio dal tema “La dimensione educativa della riforma scolastica:dalla scuola dell’infanzia al sistema dei licei e dell’istruzione e formazione professionale”. Il convegno sarà inserito nei “Dialoghi con la città”, l’iniziativa culturale che vuole coinvolgere il mondo laico in un confronto su realtà, come appunto quella dell’educazione, decisive per la formazione delle giovani generazioni e non solo. Progetti educativi e formativi continuano ad essere inviati alle scuole e affrontano temi come “L’orientamento nella scuola dell’autonomia”, “Bioetica e persona”, “Magia, superstizione…: riscoperta della razionalità” ed “Ecumenismo e dialogo interreligioso”, argomenti fondamentali sui quali occorre una certa competenza in una cultura come quella in cui ci troviamo. A tutto questo si aggiungono i momenti di formazione spirituali che l’Ufficio offre al mondo della scuola ogni anno nei tempi forti (Natale, Pasqua, Pentecoste). Scuola “interculturale”: una testimonianzaArrivano dall’Albania, dall’Africa, dal Sud-America, dall’est Europa, dalle Filippine e dalla Cina. Sono i nuovi compagni di classe dei nostri figli. In Umbria, secondo i dati forniti dall’Ufficio scolastico regionale, sono oltre 4mila: 949 iscritti alle materne, 1.952 alle elementari, 1.087 alle medie, 256 alle superiori. Bambini e ragazzi che si trovano ad affrontare subito due difficoltà: la lingua e l’integrazione. Nella maggior parte delle scuole vengono attivati interventi d’accoglienza per l’insegnamento della lingua italiana. Ma solo le scuole che raggiungono il 10 per cento di stranieri iscritti hanno diritto a finanziamenti per attivare dei percorsi specifici. “Ma la lingua e l’inserimento non sono l’unico ostacolo che incontrano i ragazzi e anche i docenti, spesso lasciati soli ad affrontare situazioni difficili – dice un professore di una scuola della periferia perugina che ha scelto di rimanere anonimo per salvaguardare i propri alunni – se si tratta di bambini in tre mesi imparano la nuova lingua e fanno amicizia sin dai primi giorni. Maggiori difficoltà si hanno con i ragazzi delle medie e delle superiori. Difficoltà che non riguardano solo gli stranieri, ma anche gli italiani. Sempre più spesso ci sono adolescenti che hanno alle spalle situazioni irregolari, che non sono seguiti dalla famiglia o hanno problemi economici. La mia classe è composta da 26 ragazzi, 13 sono stranieri, ma non c’è nessuna differenza. Sono turbolenti come tutti i giovani di quest’età (II media, ndr), presentano difficoltà con la lingua italiana, problemi familiari e grosse difficoltà economiche: per qualcuno è difficile comprare anche un quaderno. Fortunatamente sono ragazzi intelligenti, che partecipano della vita scolastica, ma di fronte alle mura domestiche o alle difficoltà economiche si spengono. La scuola, purtroppo, in queste situazioni è sola e i docenti ancor di più”.

AUTORE: Umberto Maiorca