Si sblocca il caso “ex Calai”

Gualdo Tadino. Entro settembre si definirà il progetto per l’ex ospedale, che dovrebbe diventare una clinica specialistica

Dopo lo stallo, durato anni, e le grosse polemiche riguardo all’uso della struttura dell’ex ospedale “Calai” di Gualdo Tadino, finalmente la strada imboccata sembra quella giusta. Che l’edificio, oggi di proprietà della Regione – minacce di rivendicazione di proprietà da parte degli eredi di Roberto Calai a parte – debba mantenere la sua antica funzione “ospedaliera”, finalmente è opinione condivisa da tutte le parti in causa, vale a dire la Regione, l’Asl n° 1, il Comune di Gualdo Tadino, che si sono ritrovate venerdì scorso, 8 luglio, intorno ad un tavolo. All’incontro, cui erano presenti il presidente della Regione Catiuscia Marini, il sindaco di Gualdo Tadino Roberto Morroni e il presidente del Consiglio comunale Edoardo Vecchiarelli, il consigliere regionale Sandra Monacelli, il funzionario del ministero della Salute Emilio Duca e il direttore dell’Asl n°1 Andrea Casciari, è finalmente emersa la volta di tutti di raggiungere un accordo in tempi brevi. Probabilmente entro il mese di luglio, infatti, sarà sancito un accordo di programma, condiviso da tutte le parti, secondo il quale la struttura potrebbe divenire un centro di salute, con un numero di “residenti sanitari assistiti”, cioè di disabili bisognosi di assistenza e cure continuative, non ancora fissato ma sul quale si può discutere; a questi, andranno aggiunti altri posti per “residenza protetta” e un “Centro diurno per malati di Alzheimer”. Sugli altri spazi, potrà essere realizzata una “Casa di salute”, nella quale concentrare tutti i medici di base, gli ambulatori, i servizi sanitari e tutto ciò che non sia strettamente ospedaliero. In più, come recita lo scarno comunicato stampa emesso a seguito dell’incontro, “la Regione ha dichiarato la propria disponibilità a valutare eventuali interventi di soggetti privati, limitatamente ad ipotesi aventi connotati di alta professionalità e di eccellenza tali da renderli punti di attrazione interregionale”, che è esattamente il primo passo di un progetto, nato all’indomani della chiusura del “Calai”, teso a trasformare parte della struttura in una clinica specialistica convenzionata. La strada, per quanto ancora lunga e difficile, sembra comunque abbastanza ben segnata. Se i tempi verranno rispettati, entro il mese di settembre verrà elaborata la proposta, che poi spetterà al Comune di Gualdo Tadino (o alla sua popolazione) discutere, emendare e poi approvare. Ma l’importante è uscire dallo stallo.

AUTORE: Pierluigi Gioia