Tagli nelle classi: a rischio il sistema scolastico

Sale a Città di Castello la protesta delle scuole

La scuola protesta. Lo sciopero del 24 marzo è stato annunciato in assemblee a Città di Castello ed Umbertide. Le notizie che si raccolgono non sono belle. Classi tagliate qua e là (Itis, Iis di Umbertide); istituti che non riescono a esprimere le proprie potenzialità formative perché i corsi non vengono sviluppati, tagli alle classi delle elementari: il panorama della scuola altotiberina è desolante. Si sente l’influenza delle scelte draconiane del ministro Tremonti (ribattezzato Ministro “delle economie”) che impoveriscono anche il nostro territorio. Certo, è andata un po’ meglio che altrove (a Cascia le due scuole secondarie rischiano l’estinzione, come a Nocera Umbra) ma la mano è stata pesante. Al Liceo “Plinio il Giovane”, al “Cavallotti” e all’Iis di Umbertide è ancora aperta la partita degli organici, perché questi tre istituti avevano l’organico “funzionale” ed ora il taglio pesa molto di più che altrove: i docenti sono in uno stato di grande incertezza. Non è stato un caso se i sindacati della scuola hanno trovato a Castello ed Umbertide ascolto e partecipazione più che nelle assemblee indette negli altri distretti umbri, in vista dello sciopero del 24 marzo. I problemi della scuola, però, diventano sempre più i problemi di tutti; dai genitori alle istituzioni locali cresce la preoccupazione per una manovra che taglia le risorse e mette in forse la qualità di un servizio che è fondamentale per il futuro dei nostri ragazzi e per lo sviluppo economico. I docenti ed il personale scolastico ha protestato più per questi aspetti che per il contratto scaduto da quindici mesi. La nuova riforma della scuola targata “Moratti” è ancora un contenitore che in larga misura aspetta di essere riempito. La cornice scritta nei sette articoli che la compongono, al di là delle enunciazioni di principi che possono anche essere condivisi, presenta negatività fondamentali agli occhi di tutti quelli che a scuola vivono (anche se non certo per gli esperti di Porta a Porta, cioè Luca Giurato e Gaia De Laurentis !!!). L’abbassamento dell’età di ingresso nella scuola a due anni e mezzo ed il conseguente anticipo scolastico in tutti i gradi del sistema educativo, come pure il sistema duale tra istruzione liceale (che resterà allo Stato) e professionale (che, in omaggio a Bossi, passerà alle regioni) che crea una prospettiva di scuola “di classe” assolutamente non condivisibile, sono due temi cruciali sui quali la critica è unanime. I prossimi mesi durante i quali si dovrà attuare la riforma saranno seguiti con grande attenzione dalla scuola “reale”. Crediamo che da Città di Castello e da tutto il distretto scolastico dell’Altotevere deve partire una voce univoca verso il Direttore scolastico regionale per restituire ai nostri ragazzi le pari opportunità formative con gli studenti di Perugia o Foligno. Dormire su questo punto significa non capire quanto importante è la scuola per il nostro territorio e quanta parte essa abbia avuto e può avere per la formazione di quella ricchezza sociale ed economica di cui la nostra realtà locale deve essere fiera.

AUTORE: D.N. e M.M.