Tensioni e disaccordi nel Centro sinistra

Politica regionale. Si avvicinano le elezioni e i partiti sono in cerca di strategie vincenti

Dopo il ‘riequilibrio’, la maggioranza di centro sinistra ha affrontato il primo scoglio: l’ approvazione dello statuto. E sono emerse le divergenze, su principi. Un esempio è rappresentato dalla vicenda legata al richiamo alle radici religiose, nell’ articolo 2. Un emendamento presentato da Gianpiero Bocci (Margherita) per inserire la religiosità come valore base della nuova carta costituzionale, ha spaccato l’ assemblea ma in particolare il centrosinistra. L’emendamento è stato respinto. Bocci aveva definito il voto ‘gravissimo’ dal punto di vista politico. L’esponente della Margherita aveva anche bacchettato i consiglieri del centro destra che, con la loro assenza, avevano provocato quel risultato. Ma il capogruppo del Prc, Stefano Vinti, aveva parlato di naufragio della maggioranza anomala dai Ds ad An, che si era formata sullo statuto. Il giorno dopo l’emendamento Bocci, poi affiancato da Bottini (Ds), con il richiamo alla storia “civile e religiosa dell’Umbria”, è stato approvato. Che cosa è successo? Forse un altro riequilibrio, questa volta notturno. E’ certo che la maggioranza di centro sinistra dovrà affrontare altre prove per evitare sbandamenti. L’accordo politico in Regione appariva come la base per dare uno slancio decisivo per la definizione delle candidature dei principali centri (Foligno, Spoleto, Orvieto, Bastia Umbra), se si escludono Perugia e Terni, dove Locchi e Raffaelli dovrebbero trovare il consenso delle coalizioni di centro sinistra senza alcun problema. Invece negli altri centri non si trova un’intesa. A Foligno, da tempo, è stato candidato il diessino Nando Mismetti, ma la Margherita – che da nove anni, con Maurizio Salari, guida la città – non ci sta. E vuole un suo esponente anche se non ne propone uno, forse per paura di bruciarlo. A Orvieto c’è forse la situazione più paradossale. Le indicazioni regionali parlano Margherita ma i Ds non ci stanno. A Spoleto il centro sinistra potrebbe ripresentare Brunini. A Bastia Umbra i Ds pretendono il candidato a sindaco ma da settimane si lacerano tra Francesco Lombardi e Rosella Aristei al punto da spingere la segreteria regionale Ds a chiedere una terza ipotetica soluzione. Abbiamo esaminato i dolori – solo alcuni – dell’Ulivo e dei suoi alleati. Ma nel centro destra la situazione non brilla per chiarezza. A parole, tanti sarebbero disposti a candidarsi – anche consiglieri regionali – ma vorrebbero che l’altro si scoprisse per primo. Insomma, un gioco un po’ singolare, che non favorisce le intese. Con il rischio di andare al voto senza tanta convinzione. Invece, anche nell’Umbria rossa, quando il centro destra ha presentato in tempo candidati credibili il fronte si è spezzato. Basti ricordare la vicenda di Passignano sul Trasimeno, dove la Casa delle Libertà ha trionfato. L’appuntamento elettorale è vicino ma tante sembrano ancora le strategie da definire. Anche perchè nel giro di due anni – con elezioni regionali e nuove consultazioni politiche – si potrebbe rinnovare la classe politica umbra. E le resistenze di coloro che non se ne vogliono andare a casa, definitivamente, sono ancora troppo forti.

AUTORE: Emilio Querini