Troppa litigiosità vanifica la giustizia

Inaugurazione dell’anno giudiziario al Tar dell’Umbria. Gli interventi del presidente Lamberti e dell’ex presidente Lignani

TAR-AnnoGiudiziarioSi è svolta martedì l’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale amministrativo regionale (Tar) dell’Umbria. Erano presenti le autorità e le rappresentanze del mondo della giustizia. Il presidente Cesare Lamberti nella sua dettagliata relazione ha avuto parole di grande amabilità nei confronti dei presenti, che ha salutato quasi uno per uno per nome, esprimendo anche all’autorità religiosa del Vescovo il suo indirizzo di saluto. Lo stesso tono familiare ha usato nella descrizione dei singoli passaggi della relazione in cui ha descritto la situazione della giustizia amministrativa regionale dell’Umbria. Particolare interesse e apprezzamento ha avuto l’intervento di Pier Giorgio Lignani, già presidente del Tar e ora presidente di una sezione del Consiglio di Stato, che ha posto l’esigenza di una revisione della legge Pinto con la quale è stato introdotto il principio dell’“equa riparazione” per processi che abbiano una durata ecessiva. La legge, ha detto Lignani, determina un grave sfasamento, aggravando la situazione della giustizia mentre avrebbe avuto l’intento di abbreviare la durata dei processi. I magistrati, ha aggiunto, si trovano nella impossibilità di portare avanti il loro lavoro se non ci sarà una diminuzione della domanda dei ricorsi alla giustizia. In altri termini, se la conflittualità rimane così alta tra i cittadini, e tra i cittadini e le isitituzioni, qualsiasi sforzo di migliorare il lavoro dei tribunali risulterà vano. Il presidente Lamberti nella sua relazione ha rilevato che in Umbria “è stato raggiunto solo in parte” l’obiettivo del legislatore di ridurre la litigiosità. “Nel 2012 – ha detto – sono stati infatti depositati 726 ricorsi: ben 159 in più rispetto ai 567 dell’anno precedente. In apparenza gli ingressi sono in controtendenza rispetto alla diminuzione di 17 ricorsi registrata nel 2011 rispetto ai 12 mesi precedenti. Il risultato si ridimensiona molto – ha concluso – se si considera che fra i nuovi ingressi, 191 sono domande identiche, di ottemperanza ai decreti di equa riparazione da irragionevole durata del processo nella limitrofa regione Lazio”. In linea con le semplificazioni di recente introdotte è l’abbassamento dei ricorsi in materia edilizia: 11 in meno rispetto all’anno precedente, ha detto Lamberti nella sua relazione, aggiungendo che ai “banali ‘bisticci’ fra confinanti che coinvolgono l’ente locale suo malgrado, sono subentrate le impugnative della regolazione dell’assetto del territorio e dei dinieghi di titoli edilizi”. Meno ricorsi anche in materia di appalti, anche per effetto dell’impennata del costo del processo che “sottrae al giudice le liti minori”. Aumenta il contenzioso in materia di caccia e pesca, da 2 a 5 fascicoli. Nel pubblico impiego i ricorsi passano da 64 a 74. Raddoppiano invece le impugnazioni dei provvedimenti di pubblica sicurezza, da 30 a 67 ricorsi. Aumentano anche i ricorsi in materia di autorizzazioni e concessioni, relative soprattutto alla “tutela del territorio e il suo uso per produrre energia”. “Resta preoccupante – si legge nella relazione – il picco di 191 ricorsi per equa riparazione, da 83 nel 2011 e appena 3 del 2010”. E questo a fronte di risorse economiche insufficienti a coprire i risarcimenti dovuti dallo Stato ai cittadini che vincono il ricorso; tanto che, ha aggiunto Lamberti, “si vocifera di nuovi ricorsi da ritardo nell’eseguire le attuali decisioni”. Nel complesso i fascicoli esaminati dal Tar nel 2012 sono stati 1.231, risoltisi in 1.083 provvedimenti emessi, di cui 222 provvedimenti cautelari, 320 monocratici e 541 collegiali. La pendenza al 31 dicembre 2.012 è di 2.104 ricorsi.

AUTORE: E. B.