Tutti per Uno: Dio

Tra 'veterani' e 'debuttanti', sono ben 8 i giovani della nostra diocesi al Seminario di Assisi. Che cosa provano i nuovi arrivati?

Il 3 ottobre segna il rientro in seminario per noi ‘veterani’, mentre il 5 è il turno dei nuovi: inizia così un nuovo anno di formazione al sacerdozio, che ci vedrà impegnati in modo ancora più consapevole nello studio e soprattutto nella preghiera, forti anche delle molteplici esperienze pastorali che ognuno di noi ha svolto durante il periodo estivo. Ad impreziosire il tutto, la guida attenta dei nostri formatori, cui si aggiunge ora come vicerettore il nostro don Andrea Rossi, e i nostri nuovi impegni a livello diocesano e parrocchiale. Per la diocesi di Orvieto-Todi, quest’anno siamo proprio un bel numero: otto, di cui la metà entrano per la prima volta. Sembra ieri quando Riccardo Ceccobelli (pantallese, 29 anni) ed io (pescianese, 22 anni) abbiamo iniziato quattro anni fa questa avventura. Già dallo scorso anno condividiamo il percorso formativo con Darek Kowalewski (polacco, 36 anni) e Fabrizio Jermini (romano, ma da parecchio tempo a San Terenziano, 33 anni); ora passiamo in un certo senso il testimone a quattro nuovi ‘atleti’: Andrea Fiamingo (originario di Tropea in Calabria, ma da diversi anni a Todi, 21 anni), Claudio Fratini (della parrocchia di Montesanto in Todi, 20 anni), Emanuele Fringuelli (di Fratta Todina, 24 anni) e Michele Coccitto (proveniente dalla diocesi di San Severo in Puglia, 29 anni). Ho chiesto ai ‘quattro moschettieri’ come si stiano preparando a questo momento. Interpretando i sentimenti di tutti, hanno risposto Emanuele e Andrea. ‘Sono contento – afferma Emanuele – anche se un nuovo percorso allo stesso tempo incuriosisce e un po’ intimorisce. Lo vedo come un cambio di vita totale, più vicino alla preghiera e con seri impegni formativi, che abbiamo la grazia di condividere con tanti altri condiocesani. Nell’anno propedeutico ho conosciuto persone con molta paura di accettare la possibilità di essere chiamati da Dio a percorrere questa strada: vorrei dir loro che questa scelta non è una caduta rispetto alla vita di prima, ma un miglioramento’. E Andrea aggiunge: ‘Sono un po’ preoccupato, ma anche tanto entusiasta per la possibilità di accedere alla Teologia. Noi otto in un certo senso rappresentiamo il futuro della nostra diocesi: vorrei che tra noi si instaurasse un rapporto d’amicizia profondo, che giovi poi anche alla cura delle anime. Sento la necessità di seguire di più i nostri coetanei, di raccontar loro le nostre esperienze e di far capire che la cosa più essenziale per discernere ogni vocazione è la preghiera’. Il fatto che con questi ingressi si allarga la nostra famiglia è sottolineato anche da Darek, che rivolge un pensiero alle nuove parrocchie che sarà chiamato a servire nei fine settimana, cioè Avigliano e Castel dell’Aquila: ‘Sono un po’ intimorito, ma spero che insieme a tanta gente riuscirò ad innamorarmi di più di Cristo’. Non posso che fare anche mia questa speranza (e penso lo stesso sia per Riccardo), dal momento che siamo stati chiamati insieme ad altri sacerdoti e al diacono Marco Gasparri a costituire un polo vocazionale al servizio dell’intera diocesi, ma soprattutto della zona di Orvieto Scalo e Ciconia. Diamoci allora da fare per il Signore!

AUTORE: Danilo Innocenzi