Un Circolo sempre più ampio

Per la prima volta, si è tenuto in Alto Tevere il congresso provinciale Acli.

Per la prima volta, nella loro ormai più che decennale storia, le Acli dell’Alto Tevere hanno ospitato domenica 24 febbraio il XXIII congresso provinciale, che il presidente nazionale Andrea Olivero ha voluto così denominare: ‘Migrare dal Novecento, abitare il presente, servire il futuro’. Con questo congresso si sono svolte le votazioni con le quali sono stati eletti: il nuovo Consiglio regionale, che nominerà il nuovo presidente provinciale, essendo terminato il mandato di Massimo Ceccarelli; i 46 delegati al congresso regionale, che si terrà a Perugia l’8 marzo; e infine gli 8 delegati al congresso nazionale, che si svolgerà a Roma dal 1 al 4 maggio. Per le Acli altotiberine è stato un avvenimento assai significativo, che mostra con quanto fervore i nostri circoli s’impegnino, cercando di ampliare le loro attività a servizio della persona e del bene comune.

L’ospitalità ha colpito tutti i delegati e presidenti di Circolo convocati (oltre un centinaio), estasiati dalla bellezza della località, Borgo di Celle: un piccolo centro posto su un’altura che domina la vallata del Tevere. Il congresso, aperto verso le 9, è stato introdotto dai saluti degli organizzatori e delle autorità invitate. A fare gli onori di casa è stato il presidente Acli altotiberine Rodolfo Braccalenti, che riflettendo sul titolo del congresso ha parlato di ‘sintesi di un processo di trasformazione in cui siamo chiamati anche noi, e che dovremo realizzare ri-pensando la nostra testimonianza di associazione, ri-partendo, secondo le indicazioni emerse dalle conferenze organizzative, dalle nostre stesse strutture di base, cioè i Circoli’. Per questo, continua Braccalenti, ‘spetta alle Acli un compito di grande responsabilità, di entrare e stabilire una costante relazione con la storia delle persone e del suo tempo. Occorre allargare i confini dei nostri Circoli, servono Acli accoglienti verso i giovani, accomunando più idee per la costruzione del futuro associativo. Il bene comune è doveroso accrescerlo, valorizzarlo e custodirlo, anche in vista del futuro’.

Il presidente regionale uscente, Massimo Ceccarelli, ha ricordato ‘l’esperienza internazionale, la scommessa di far conoscere e affermare i diritti umani a Nairobi, in Kenya, con l’aiuto del missionario padre Francesco Pierli, non dimenticando i tanti collaboratori che in questi anni hanno iniziato la loro esperienza nelle Acli’. Prosegue Ceccarelli: ‘C’è molto da fare ancora, e per questo è necessario essere capaci di rimetterci in discussione, anche profondamente se necessario’. Il vicesindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta, ha riflettuto sui rapporti tra istituzioni e mondo delle associazioni: in futuro è possibile e auspicabile porsi in un modo diverso, con un atteggiamento più collaborativo, anche se ci sono già stati esempi di cooperazione. Poi sono intervenuti i delegati, ognuno dei quali ha raccontato l’esperienza del suo Circolo, evidenziando i problemi, le attività caratterizzanti, le difficoltà di trovare, oggi, la spinta necessaria ad associarsi. Giuseppe Gildoni, presidente onorario Acli altotiberine, si è rivolto ai presidenti dei circoli esortandoli a ‘continuare, con impegno, a far sempre meglio, con orgoglio e con competenza’. Ha sollevato ancora una volta il problema della coltura del tabacco: ‘Dal 2009 gli agricoltori prenderanno il 50% del premio senza far niente: non è giusto, perché fra l’altro saranno tanti i posti di lavoro che verranno a mancare. Finita la stagione dei congressi, proporremo un convegno di alto livello nell’Alto Tevere, chiedendo la collaborazione di tutte le Acli’.

Dopo la messa celebrata dal vescovo mons Domenico Cancian assieme a mons. Pellegrino Tomaso Ronchi, un momento conviviale a conclusione del congresso.

AUTORE: Saverio Freddi