Un monumento all’insipienza

on ero sicuro di aver capito bene quanto detto, quasi di sfuggita in Tv, mercoledì scorso al Tg regionale che parlava di rottamazione di elettromotrici di treno nuove. Se non sono esatto qualcuno ce lo faccia sapere e potremo precisare la cosa come si deve. Sono però andato a cercare ed ho trovato. La notizia sorprendente – che gli addetti ai lavori dovrebbero sapere da tanto tempo – è questa: alla stazione di Foligno in un binario morto da vent’anni sono parcheggiate cinque supermotrici di treno nuove, mai utilizzate che erano destinate alle ferrovie della Sardegna. Ma pur nuove ed efficienti non sono state mai usate perché la rete ferroviaria dell’isola non è elettrificata. In partenza si doveva già sapere tutto ciò e quindi o elettrificare le ferrovie sarde o non costruire motrici elettriche. Chi ha programmato la costruzione, chi l’ha finanziata, chi in una parola ha responsabilità della cosa, che in pratica è lo Stato, sia pure in qualcuno dei suoi organismi, non ne sapeva niente? È mai possibile un errore del genere? Chi ne ha la responsabilità? Chi paga? Pare che queste motrici siano costate 120 miliardi delle vecchie lire. Ho letto poi che situazioni simili sono presenti a Livorno, Rimini e Napoli. Se ci guardiamo attorno troviamo in altri settori opere incompiute, compiute male e non utilizzate perché non adatte, opere fantasma che attendono solo di essere demolite, magari progettate come opere faraoniche mai ultimate. Tornando ai treni oltre al costo per la costruzione non so quale sarà il conto per la rottamazione. Nessuno però si prende la responsabilità di decidere la sorte di questo monumento all’insipienza nazionale. Nel segnalare questo caso e riflettendo a poca distanza di tempo dalle elezioni amministrative e da quelle europee è d’obbligo riflettere seriamente che a certi livelli di gestione della cosa pubblica non si devono mandare persone incapaci e/o irresponsabili. Quando si va alle urne si pensi soprattutto a questo.

AUTORE: E. B.