Un ‘parroco vescovo’ senza tentennamenti

Grande festa in diocesi per i 50 anni di sacerdozio di mons. Chiaretti. Che con umiltà canta il suo Magnificat

Il cinquantsimo di ordinazione sacerdotale del vescovo Giuseppe è divenuto occasione per festeggiare ‘il prete in sé’ unendo ‘alla mia festa – ha detto mons. Chiaretti nell’omelia della concelebrazione il giorno dell’Immacolata – la festa di tutti i preti che mi fanno corona, con i loro capelli bianchi e il loro carico di tribolazioni e di fedeltà’. L’Arcivescovo ha scelto di distogliere, per così dire, l’attenzione dalla sua persona in quanto uomo per portarla sul piano della fede, chiedendo a quanti erano in cattedrale di lodare Dio ‘per i doni che ha fatto alla sua Chiesa’, e per ‘colui che Egli ha chiamato (e sarei io) perchè sia sempre più degno della vocazione’ alla quale ha ricordato ‘per grazia’ è stato ‘fedele senza tentennamenti’. Chiaretti, che si è descritto come ‘parroco, ovvero padre nella fede di una comunità’ che 23 anni fa è stato chiamato ad essere ‘vescovo, con la chiamata ad una paternità ancora più intensa e responsabile’, ha dedicato la festa ai sacerdoti, a ‘questa singolare figura del nostro panorama sociale e non solo religioso, spesso così poco compreso e tuttavia così necessario’. Ed ha spiegato il perchè: ‘Togliete il prete dalla nostra società, – ha detto – la sua voce pur flebile ma libera, il suo continuo ricordare l’interiorità e l’ulteriorità della vita, il suo insistere sulla dignità innata della persona e i diritti di Dio, e vedrete la società inselvatichire un po’ alla volta, sempre più povera di umanità e di speranza. Togliete Dio dalla società e torneremo all’homo homini lupus, nonostante le buone maniere’. Questa comunione con i sacerdoti, ha aggiunto ‘mi impedisce di smarrirmi in festeggiamenti che mi sembrano personalmente immeritati’. ‘In realtà non ho fatto altro che il mio dovere, semmai con qualche sbavatura di negligenza tanto per ricordarmi che sono anch’io un pover’uomo cui Dio però ha voluto bene, facendolo suo consacrato’. Per tutto questo, ha detto Chiaretti, ‘ringrazio Dio giorno e notte. E canto anch’io, con la piccola Maria di Nazaret, l’Immacolata: ‘L’anima mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore, perché ha guardato l’umiltà anche di questo figlio di mamma… Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente, e santo è il suo nome’. L’Arcivescovo ha quindi ringraziato tutti coloro che hanno partecipato alla celebrazione eucaristica, il Santo Padre Benedetto XVI che gli ha inviato una sua ‘lettera affettuosa e piena di consolazione’, i vescovi presenti e i vescovi della Cei, le autorità e tutti coloro che hanno preparato le iniziative e quanti hanno curato la realizzazione dei doni che gli sono stati offerti. In regalo le sue ‘Lettere’ ‘Percorsi di nuova evangelizzazione’. Un libro speciale in omaggio a mons. Chiaretti, per il suo cinquantesimo di ordinazione presbiterale. È stato preparato con cura e competenza dal suo vicario generale mons. Gualtiero Sigismondi, che ha raccolto e ordinato le lettere pastorali dell’arcivescovo, delineando nell’introduzione le linee portanti e unificanti del suo magistero episcopale. Un’opera ben riuscita anche graficamente, che potendo giungere nelle mani dei fedeli della diocesi potrà divenire oggetto di riflessione e di aggiornamento sulle linee pastorali della diocesi stessa. In questo senso, oltre ad essere un dono gradito come ricordo e apprezzamento della fatica magisteriale di mons. Chiaretti, sarà anche uno strumento utile per la programmazione del lavoro pastorale diocesano a tutti i livelli di impegno ecclesiale. Benedetto XVI ha inviato un messaggio augurale a mons. Chiaretti per il suo 50’anniversario di sacerdozio. ‘i inviamo con affetto questa Lettera per manifestarti la gioia del Nostro animo e insieme la fraterna comunione che ci unisce a te nell’Episcopato. Essendo inoltre nota la tua sollecita diligenza nello svolgere il sacro ministero, desideriamo cogliere l’occasione offerta per congratularci delle tue fatiche e ricordare i momenti salienti del tuo apostolato. Accogliendo sin dalla giovinezza il richiamo interiore di Cristo, divino Maestro: ‘Seguimi’ (Mc 2.14), dopo l’ordinazione sacerdotale hai adempiuto nella Chiesa di Spoleto – Norcia con finezza d’ingegno e larghezza di cuore i diversi incarichi a te affidati: educatore in Seminario, parroco in alcune parrocchie, Vicario generale. Nel 1983 Giovanni Paolo II, nostro predecessore di venerata memoria, ti ha nominato Vescovo di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto; sei stato poi inviato come Pastore all’insigne Sede metropolitana di Perugia – Città della Pieve, cui ora presiedi. Sostenendo l’impegnativo incarico di Vescovo, ti sei adoperato e ti adoperi perché i fedeli affidati alle tue cure crescano in fede ferma, speranza salda e carità operosa, e siano testimoni credibili del Vangelo di Cristo. Sappiamo inoltre che hai celebrato il Congresso eucaristico e la Visita pastorale e hai avviato il Sinodo diocesano e, insieme, svolgi il tuo servizio nella Conferenza episcopale italiana e in quella umbra. Rivisitando questi lieti eventi della tua vita, Venerabile fratello, rallegrati in Dio, cantando con la Vergine Maria: ‘Magnifica l’anima mia il Signore, e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore’ (Lc 1.46-47). (Il messaggio conclude con la Benedizione apostolica)

AUTORE: M. R. Valli