Una nuova stagione di partecipazione

VOLONTARIATO. Riflessioni sulla recente Conferenza regionale degli operatori

“Occorre avviare una nuova stagione di partecipazione ai cittadini”. È l’auspicio di Carlo Biccini, direttore generale della cooperativa Asad, al termine della conferenza regionale sul volontariato che si è tenuta a Perugia. Come valuta l’esito dell’incontro tra le associazioni di volontariato? “La Conferenza regionale del volontariato, peraltro prevista dalla legge, è il primo passo di un percorso anche per far conoscere realtà nascoste, ma è necessario avviare una narrazione collettiva a più voci, cioè accettare anche quelle dissonanti e diverse. In sostanza bisogna dare voce a tutti, nessuno escluso, come prevede lo stesso articolo 9 della legge 15 del ’94. Lo scopo della Conferenza è stato quello di dar voce alle diverse istanze, per confrontarsi e vedere la corrispondenza o meno del quadro normativo alle istanze attuali”. Biccini pone l’accento sul fatto che sarebbe opportuno fare una ricerca “seria”, con la collaborazione del volontariato, per conoscere con esattezza il numero delle associazioni di volontariato e degli stessi volontari. “All’albo regionale ne risultano 525, di cui 368 a Perugia e 157 a Terni – osserva Biccini – ma secondo quando risulta al Cesvol di Perugia ce ne sarebbero attive circa 1.200, molte delle quali promosse da anziani – le più organizzate con circa 40 mila soci – ma anche quelle che riguardano le politiche culturali ed ambientali”. C’è un problema di risorse per il volontariato? “Non ci deve essere una lotta per i soldi: occorre sostenere il volontariato dal punto di vista della comunicazione e della progettazione: non deve essere un braccio operativo, l’associazione di volontariato deve mantenere la propria autonomia”. Biccini ha sottolineato alcune caratteristiche dell’impegno del volontario che “non agisce solo per, ma agisce con, quindi agire insieme, non solo con altri volontari, ma anche con coloro che sono i beneficiari dell’azione volontaria e con gli altri attori pubblici e privati che operano nei diversi contesti. L’agire così determinato genera un’azione di coinvolgimento e promozione della persona che non è soggetto passivo ma ne è attivamente coinvolta ed è portata essa stessa a diventare attore del proprio cambiamento”. L’altro fattore è che “l’azione volontaria si basa sulla libertà”. Il direttore generale della Asad ha poi accennato alla necessità di “ridefinire e far rispettare alcune regole: oggi faro di riferimento sono i valori, con la Carta dei valori; bisogna rivisitarli e rilanciarli. Negli ultimi anni c’è stato un passaggio da associazioni di volontariato ad associazioni di promozione sociale: ha senso questa divisione?”.

AUTORE: R. C.