Una risposta limitata ma seria alla crisi

REGIONE. La prima Commissione approva il bilancio 2012. Quali voci sono state privilegiate, quali no

Mancano pochi giorni al voto della manovra finanziaria predisposta dalla Giunta regionale per il bilancio 2012 (2 miliardi e 133 milioni di euro). Intanto è arrivato il primo sì dalla prima Commissione regionale che ha approvato, a maggioranza, il bilancio 2012, il bilancio pluriennale, la legge finanziaria e il relativo collegato. È stato espresso, inoltre, parere favorevole all’unanimità al bilancio di previsione dell’assemblea regionale (21 milioni 252 mila euro). Commentando l’esito della seduta, il presidente Oliviero Dottorini ha rilevato che “la prima Commissione ha svolto un ottimo lavoro, rispettando una tabella di marcia molto serrata. Questo è il momento di agire concretamente per dare una risposta seria ai cittadini e alle imprese, che attendono strumenti adeguati per risollevarsi da una crisi che non ha precedenti”. Durante la sessione di lavoro la Commissione ha vagliato numerosi emendamenti che l’esecutivo di palazzo Donini e i gruppi consiliari hanno presentato per modificare i documenti in discussione. Su proposta della Giunta aumentano di 50.000 euro i fondi per il volontariato, l’associazionismo e la cooperazione sociale; crescono di 90.000 euro i fondi per la cooperazione internazionale, di 70.000 quelli per il gruppi di acquisto solidale e popolare, di 40.000 i fondi per la tutela dei consumatori e il commercio. Più 27.000 euro per biblioteche e archivi storici e ulteriori 70.000 euro per i lavoratori emigrati e le loro famiglie. Viene poi stabilito un termine per la ricognizione degli interventi di ricostruzione del sisma del 1984 e per il relativo finanziamento. Tre consiglieri del Pdl, Massimo Monni, Andrea Lignani Marchesani e Raffaele Nevi hanno contestato la bocciatura, da parte della maggioranza di centrosinistra, di un emendamento del Pdl che voleva “inserire nelle disposizioni al bilancio di previsione 2012 più fondi da investire sulla promozione del sistema integrato di sicurezza urbana. La sinistra umbra ha riposto con un secco no alla proposta di stanziare 100 mila euro in più, rispetto allo scorso anno, per garantire il diritto alla sicurezza dei cittadini. È quindi ufficiale che nel 2012 i cittadini dell’Umbria avranno meno risorse a disposizione per difendersi da una criminalità che, fra spaccio di droga, rapine e non solo, è balzata alla cronaca quotidiana”. “Gli ultimi episodi di violenza – hanno aggiunto – confermano che sentirsi sicuri nella propria casa e nei luoghi dove si vive abitualmente durante la giornata, è diventata la più grande esigenza e priorità degli umbri. La sinistra invece – hanno concluso – con la decisione di diminuire gli investimenti sulla sicurezza, conferma di non essere più in sintonia con i cittadini e probabilmente neanche con i suoi stessi elettori”.

AUTORE: E. Q.