Uno dei primi ritratti del Poverello

Pantanelli. Restauri a due affreschi collocati all’interno della chiesa del convento

Sono iniziati da qualche giorno i lavori di restauro riguardanti due affreschi collocati all’interno della chiesa del convento francescano di Pantanelli, sotto la supervisione della Soprintendenza ai beni artistici con il supporto economico della Fondazione Cassa di risparmio di Orvieto. Durante gli attuali interventi saranno anche eseguiti dei sondaggi sulle pareti per appurare se sotto lo scialbo ci siano altri affreschi, poiché in alcuni punti affiorano delle tracce di pigmento. Gli affreschi hanno come tematica due dei soggetti sacri maggiormente raffigurati: una Annunciazione del XVI sec. di autore sconosciuto e la Crocifissione posta sull’altare maggiore. In quest’ultima raffigurazione al centro è posto san Francesco nell’atto di abbracciare la croce. Secondo autorevoli esperti, si tratterebbe di uno dei primi ritratti del santo Poverello. L’affresco, mutilato sia nella parte sommitale che in quelle laterali, è venuto alla luce soltanto negli anni Settanta del Novecento, quando i frati lasciarono il convento. Precedentemente era obliterato da un grande quadro commissionato dal conte Ranuccio “per grazia ricevuta”, essendosi salvato dalla strage della sua famiglia perpetrata dai parenti, i Baschi di Carnano, avvenuta secondo documenti d’archivio nel 1553. Il quadro è attualmente custodito fuori dalla sede originaria, ad Assisi nella Chiesa Nova, mentre nel convento di S. Angelo è stata collocata una copia. La chiesa conventuale è strettamente legata alla storia della potente famiglia dei Baschi. A partire dal Medioevo l’ambiente sottostante la chiesa venne scelto come sepoltura dei defunti della nobile famiglia, in uso fino alla fine della signoria nel XVIII sec. Il convento di S. Angelo è un luogo suggestivo di memorie francescane. Il complesso sacro fu costruito su un terreno donato a san Francesco. Nel 1216 i tre fratelli Ugolino, Ranieri e Bonconte dei Baschi, volendo dimostrare la loro riconoscenza al Poverello, decisero di donargli un locus, sulla riva sinistra del Tevere, come riconoscenza per essere riuscito a riportare la pace tra i litigiosi signori. Nelle vicinanze è ancora visibile la grotta in cui il Poverello dimorò e lo scoglio sul Tevere da cui avrebbe parlato ai pesci. Nell’atto di divisione del 5 giugno 1235 tra Ugolino di Ranieri e Ugolino suo nipote si stabilisce che “il luogo dei Frati minori, che appartiene a Cristo Signore, deve rimanere comune a tutti e due, e in nessuna maniera si deve dividere”. Non sappiamo come fosse inizialmente il convento. Nel locus esisteva già una costruzione, un piccolo fortilizio di vedetta, mentre dall’altra parte del fiume si ergeva il castello di Corbara dei Montemarte, di fazione guelfa.

AUTORE: F. S.