Va salvaguardato il significato simbolico, artistico e religioso

Polemiche per la chiusura della piazza della basilica inferiore di San Francesco

Discordia per la piazza inferiore della Basilica di S. Francesco: riapertura si, riapertura no. Il problema già sì era posto ed imposto: ora ha varcato i confini nazionali e si è trasformato in un vero “caso”. Seicento firme reclamano la riapertura della piazza. Ma duemila firme sono state raccolte in favore della chiusura: lo precisa il portavoce del Sacro Convento padre Enzo Fortunato, aggiungendo che la comunità francescana si è espressa a favore di una chiusura compatibile con le necessità dell’Istituto Casoria che ospita bambini pluriminorati, con esigenze turistico-commerciali ed anche residenziali; in tal senso si orienta la proposta di fasce orarie e del posizionamento dei taxi lungo via Merry Del Val. Puntualizza ancora padre Fortunato: “Tutte le più importanti piazze italiane sono state chiuse al traffico; non è pertanto coerente una apertura senza vincoli, tanto meno dopo il riconoscimento ottenuto dall’Unesco. Va salvaguardato il significato simbolico della piazza che, libera, favorisce il raccoglimento e il godimento artistico; va detto poi che il materiale di risulta dei pneumatici con il tempo provocherebbe alla pavimentazione strisce scure e favorirebbe il formarsi di lastre scivolose. Per arrivare ad una soluzione soddisfacente e condivisa occorre che sia privilegiato il dialogo”. Questa la posizione del Sacro Convento che trova concorde il vescovo mons. Goretti: “Dopo attenta ponderazione, mi sento di ammettere che i vantaggi della chiusura sono superiori agli svantaggi, anche sotto il profilo turistico-commerciale; per una fascia di residenti è possibile trovare rimedi che non penalizzino il diritto alla abitabilità delle dimore. Con una chiusura razionale la piazza viene a riacquistare la funzione di sagrato, ovvero di uno spazio che prepara alla preghiera e alla meditazione all’interno della Basilica”. Che ne pensa il presidente della Confcommercio Francesco Nizzi? Il problema, secondo l’interpellato, deve essere inquadrato nel progetto più ampio e indubbiamente complesso della viabilità in seno al centro storico, fermo restando che, ad una prima valutazione, la questione tocca più le esigenze di alcuni residenti che non le esigenze delle attività commerciali e degli insediamenti ricettivi. Saranno organizzati incontri con gli associati e pubblici dibattiti dai quali trarre più complete indicazioni. In termini severi si esprime il presidente della Associazione albergatori e ristoratori Simone Fittuccia: “Non concordo con la riapertura della piazza che giudico operazione avventata; la cittadinanza si era ormai abituata alla chiusura; il passaggio, anche ridimensionato di auto, nuoce alle attività turistico-commerciali. Per i residenti occorre trovare soluzioni alternative che limitino al massimo i disagi; dovrebbe essere potenziato e reso più celere il servizio di agili mezzi pubblici e vanno realizzate le strutture necessarie per creare, e non ridurre, le isole pedonali”. Il riconfermato sindaco Giorgio Bartolini, consapevole della serietà della questione e delle eventuali ripercussioni, ha così dichiarato: “Prima della ristrutturazione e ricostruzione esisteva nella piazza un intenso traffico sia a salire che a scendere. La piazza in questione, ripristinata con un restauro pregevole, si presenta oggi come uno spazio oggettivamente meraviglioso. Pertanto non si può affatto tornare al passato. L’Amministrazione comunale è chiamata a compenetrare molteplici esigenze: quelle dell’Istituto Casoria, quelle dei residenti di una parte del centro storico quelle di operatori del settore turistico, quelle essenziali di pellegrini e visitatori. Una apertura della piazza limitata dalle 19 della sera alle 9 della mattina e per di più orientata soltanto a scendere sembra rispondere ad una giusta mediazione. Se la soluzione non risultasse percorribile si potrebbe arrivare ad una decisione tramite referendum”. Le parole del Sindaco risentono dell’attesa di un giudizio che in merito sarà espresso anche dai collaboratori della nuova Giunta.

AUTORE: Francesco Frascarelli