Varato il Piano regionale dei rifiuti

Incentivare nei cittadini la cultura della differenziazione

E’ stato presentato presso il salone d’onore di Palazzo Donini il secondo Piano regionale dei rifiuti che prevede come obbiettivi principali di base: la diminuzione dei rifiuti, la raccolta differenziata degli stessi e la produzione di un Composit organico di qualità che possa servire come concime per l’agricoltura. Per avere una gestione integrata e razionale dei residui organici, è indispensabile incentivare nei cittadini la cultura della differenziazione dei rifiuti e quindi abituarsi materialmente ad avere in casa almeno tre contenitori per plastica, carta e materiale organico. Ancora una volta si chiede agli umbri di cambiare abitudini a favore e nel rispetto dell’ambiente ormai necessario per fare in modo che anche i rifiuti possano diventare una risorsa energetica preziosa. In Umbria attualmente opera un solo impianto di termovalorizzazione dei rifiuti che è sito nel comune di Terni; in futuro ne dovrà esistere solo uno che dovrà servire per tutta la regione. Purtroppo però la cosa poco chiara è dove questo dovrà essere ubicato anche se per il momento l’assessore all’ambiente Danilo Morelli non si pone il problema prima. Ci sono altri passi da fare per rendere l’Umbria e i suoi cittadini responsabili e consapevoli che un cambiamento nella gestione dei rifiuti va fatto. Un passaggio molto importante del piano presentato è che non sono previste realizzazioni di nuove discariche tranne nel caso che fallisca il progetto dell’unico impianto termovalorizzatore. Rilevante inoltre è il divieto assoluto di smaltire rifiuti provenienti da altre regioni, in osservanza dell’autosufficienza regionale che deve permettere di gestire al meglio la propria produzione di rifiuti. Insomma, per dirla con una parola si punta come già detto sulla raccolta differenziata spinta. In Umbria nel 1999 si è raggiunta la percentuale del 12,60% il nuovo piano prevede che nel 2002 la percentuale debba salire al 28,5% per arrivare al 53% nel 2006.

AUTORE: Donatella Binaglia