Verso la terza guerra mondiale?

La Prima guerra mondiale è scoppiata a motivo di conflitti etnici in una regione di frontiera, la Bosnia. La Seconda guerra mondiale è scoppiata a motivo di conflitti etnici in una città di frontiera, Danzica. La terza guerra mondiale scoppierà per i conflitti israelo-palestinesi sulla frontiera di Gaza? A questa domanda verrebbe da rispondere che negli altri due casi le ragioni della guerra erano ben più vaste e profonde, e che gli incidenti di frontiera erano stati solo un pretesto, o al più la scintilla che aveva fatto deflagrare il tutto; ai giorni nostri non è più così. Ma questa tranquillizzante risposta sarebbe solo superficiale ed ottimistica. In realtà Israele, se ha di fronte a sé i disperati di Gaza, è circondato da vicini e quasi-vicini ben più minacciosi, primo fra tutti quell’Iran che, lo sappiamo, lavora assiduamente per dotarsi di bombe atomiche (se non le ha già). L’Iran è il perno dell’integralismo islamico, che non fa distinzioni tra America e Israele, e tra Europa ed America, e non aspetta altro che un segnale per prendersi le sue vendette contro l’invasione dell’Iraq, quella dell’Afghanistan, l’uccisione di Osama Bin Laden, e quello che loro chiamano il martirio del popolo palestinese. Senza contare che la vera posta è il petrolio, sempre più prezioso. Se Israele, dopo i bombardamenti, entrasse con il suo esercito nella Striscia di Gaza, l’Iran non potrebbe restare a guardare, e tutto si metterebbe in moto. Se non la terza guerra mondiale, qualcosa di molto vicino. I Paesi occidentali, vincolati dalla storia a difendere Israele e ad essere solidali con l’America, sarebbero coinvolti ben più di quanto desiderino, e di quanto siano pronti a fare. Ecco perché la soluzione del problema israelo-palestinese non è per noi solo un dovere morale in nome dell’eredità di Abramo e della sacralità della Terra Santa: è prima di tutto un imperativo vitale. Ma quella soluzione l’abbiamo a portata di mano da quarantacinque anni e da allora continua a sfuggirci come un fantasma inafferrabile.

AUTORE: Pier Giorgio Lignani