[via del forte]

Adesso lo dice Rifondazione, che il “caso Bonaduce” è archiviato. Proprio la compagine che la accolto il Presidente del Consiglio regionale, in uscita dal Pdci, è stata “incaricata” dal maggior partito del centro sinistra, i Ds, di aggiustare i cocci provocati da questa, in realtà interminabile, vicenda. Ma l’aver messo i Rifondatori, almeno così sembra, con le spalle al muro, addossando loro la responsabilità di evitare ulteriori danni, è un “contropiede” di marca diessina che va letto anche fra le righe. Una di queste letture è che dei Comunisti italiani, in nome della stabilità e della governabilità, si possa anche fare a meno (sono usciti dalla maggioranza, ma chi se n’è accorto?). Quindi, almeno apparentemente, avendo privilegiato la coesione, i Ds sono venuti incontro alle esigenze di governabilità dell’Umbria. E quindi alla sua governatrice, quella Maria Rita Lorenzetti che, da quando è stata eletta, continua a chiedere stabilità e gioco di squadra.Apparentemente, però; perché se si dà a Rifondazione anche il compito di ricucire lo strappo che, molti dicono, essa stessa ha causato, il ruolo di questo partito (già numericamente determinante in Consiglio regionale) si accresce ulteriormente. Che ne diranno gli altri “soci” di coalizione? Che “prezzo” politico la Giunta regionale sarà chiamata a pagare per poter governare?

AUTORE: Gad