12mila firme non valgono nulla?

Fermo in consiglio regionale il progetto di legge di iniziaitva popolare sulla famiglia. Il Forum delle Famiglie dell'Umbria prepara la protesta

Dodicimila cittadini umbri hanno firmato, un anno fa, una proposta di legge di iniziativa popolare. Portava, e porta ancora, il nome ‘Disposizioni per la promozione e la tutela della famiglia’. Depositata presso la segreteria del Consiglio regionale dell’Umbria nell’agosto 2008, la proposta avrebbe già dovuto essere esaminata dallo stesso consiglio, ma a tutt’oggi il testo è fermo in Commissione. Il Forum delle Famiglie dell’Umbria si prepara a dare battaglia per vedere attuato lo Statuto regionale che ne dispone l’esame entro sei mesi dalla presentazione. Le 25 associazioni che hanno dato il loro contributo alla raccolta delle firme non hanno nessuna intenzione di assistere passivamente all’azzeramento del loro impegno e alla negazione del diritto dei dodicimila cittadini umbri che hanno firmato a vedere preso in esame il loro disegno di legge. I ritardi si sono accumulati e da ultimo la campagna elettorale ha frenato i lavori del Consiglio regionale ma le elezioni sono finite e il Consiglio ha ripreso i lavori avendo ancora un mese prima della chiusura estiva. Eppure, di mettere all’ordine del giorno il disegno di legge sulla famiglia non se ne parla. Per questo il Forum delle famiglie prepara la sua protesta. Si rivolgerà alla stampa e televisioni locali per far conoscere agli umbri l’inadempienza del Consiglio che suona come un tradimento, una mortificazione della ‘sovranità popolare’ alla quale è dato di esprimersi non solo nel voto ma anche, appunto, nelle proposta di legge. Il presidente del Forum, Simone Pillon, sta preparando anche una formale protesta diretta al Consiglio regionale. Si dice stupito dell’inerzia , soprattutto dopo che il Partito democratico, appena un mese fa, ha presentato anche in Umbria il proprio programma politico per la Famiglia nel quale si ritrovano molti punti in piena consonanza con quanto scritto nella proposta di legge di iniziativa popolare fermo in Terza commissione. Nella discussione, pertanto, si potrebbero trovare sicuramente linee di convergenza e di incontro. Ma non basta, evidentemente. Altri, ben informati, sostengono che dietro le quinte si stia giocando una partita politica tutta interna alla sinistra, giocata sull’articolo uno, ovvero sulla definizione dei destinatari, le famiglie. La sinistra radicale (e forse anche altri) vorrebbe allargare il discorso alle coppie di fatto. Ipotesi evidentemente inaccettabile per il Forum, che ha raccolto le firme su una proposta chiaramente a sostegno della famiglia, così come definita dalla Costituzione italiana. E lo stesso programma politico del Pd ha come riferimento la Costituzione. Ma allora, perchè non si va oltre?

AUTORE: Maria Rita Valli