4 ottobre: a offrire l’olio alla lampada

Italia, ascolta la voce di san Francesco

La festa di san Francesco ha richiamato una folla di fedeli dal Molise, che hanno partecipato con calore e gioia: è il primo dato che va evidenziato nella cronaca della festività. Oltre 5 mila persone sono venute ad Assisi, con una straordinaria presenza istituzionale per l’offerta da parte del Molise dell’olio dei Comuni d’Italia sulla tomba del Santo. È un bel segnale in un momento caratterizzato da crisi e sfiducia. Il Molise ha promosso una mostra “Il cammino francescano nel Molise fra storia e arte” ma ha anche finanziato il restauro della struttura in acciaio che sorregge la preziosa tavola del prete Ilario da Viterbo, posta all’interno della Porziuncola, uno dei luoghi più cari a san Francesco. “Abbiamo voluto accompagnare questa nostra presenza nei luoghi francescani – ha detto il governatore molisano, Michele Iorio – con un intervento sui beni culturali ed artistici della basilica di Santa Maria degli Angeli. Per noi molisani – ha concluso – è un grosso onore poter concorrere alla sua migliore custodia, nel suo grande viaggio attraverso il tempo, per dare agli uomini di ogni era un forte e costante messaggio di spiritualità e di grazia”. Nel suo intervento il ministro dei Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, nel suo Messaggio agli italiani ha sottolineato: “La lietezza francescana, mi auguro che sia per noi una serena fiducia nei nostri mezzi umani, nella consapevolezza dei loro limiti. È ciò di cui abbiamo necessità nel passaggio difficile che il Paese attraversa; Paese che la ricorrenza del 150° deve rinsaldare nella sua unità, con un Mezzogiorno che vuole fare con dignità la sua parte. La mitezza francescana – ha ribadito Fitto – è un’immensa forza per impedire vacue contrapposizioni e contingenti contrasti, è una lezione sulla quale meditare”. Il custode del Sacro Convento, padre Luigi Piemontese, ha detto che “l’olio della Regione Molise, che voi donate a nome di tutti i Comuni d’Italia per ardere sulla tomba di san Francesco, avete voluto presentarlo come luce della Parola, che aiuta ad essere uomini e donne che proclamano il messaggio di misericordia di Cristo e come offerta della vostra vita per invocare l’unità e la pace nel mondo”. Messaggi anche dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e dal presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, mentre il vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino, ha detto, tra l’altro, “a 150 anni dall’unità d’Italia, il Poverello continua a gridare alla nostra patria, e a tutte le sue regioni, il suo segreto. Nel difficile momento che attraversiamo, dentro le spire di una crisi economica e sociale che ci attanaglia e ci umilia, la voce di Francesco dev’essere doppiamente ascoltata. Ne abbiamo tutti da guadagnare”. Mons. Bregantini: “La secessione non è una soluzione” Un appello all’unità del Paese, nel corso della festa di san Francesco patrono d’Italia, lo ha lanciato mons. Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano, presidente della Commissione Cei per i problemi sociali e del lavoro: “No alle secessioni, no alle divisioni, sì all’Italia unita, sì alle piccole municipalità, armatura della società”. Durante l’omelia della messa per la consegna da parte della regione Molise dell’olio per la lampada votiva, nella basilica di San Francesco, mons. Bregantini ha detto che si tratta di un “richiamo ai politici affinché capiscano che, più grande è la ferita, più forte deve essere il balsamo della misericordia, in un’Italia che deve riuscire a risolvere i suoi problemi. La secessione non può essere una risposta. Non è con il separatismo che il nostro Paese potrà affrontare le sfide che ha davanti. E ogni Comune italiano deve poter avere la sua identità, la sua tipicità, ‘difendendo’ le sue torri e i suoi campanili in un rapporto di reciprocità con le altre realtà territoriali che consenta, nelle differenze, di accettarsi e di accogliersi a vicenda”. Il vescovo ha rivolto anche un appello alle istituzioni a preoccuparsi “di più” della situazione dei giovani, “perché possano avere l’opportunità di realizzarsi, di costruirsi un futuro dignitoso e onesto”. Nella cerimonia dei vespri del Transito di san Francesco, nella basilica di Santa Maria degli Angeli, mons. Domenico Angelo Scotti, vescovo del Trivento, ha ricordato che “l’esempio cristiano di Francesco d’Assisi continua a provocarci. Possiamo leggere la vita di un uomo in tanti modi, sapendo che comunque il mistero profondo della sua vita ci sfuggirà sempre”. Il ministro generale dei Frati minori conventuali, padre Marco Tasca, ha auspicato che “da questo luogo di comunione e pace, innalziamo al Padre una preghiera per la nostra cara Italia, affinché l’intercessione del Santo di Assisi, suo patrono, l’accompagni e protegga sempre, specie in questi difficili tempi”.