Di fronte a una Spoleto che, in piena intesa con Norcia, riesce a toccare quota 80 per la partecipazione dei giovani alla Gmg di Toronto e per di più, d’intesa con Assisi, dà vita, qui in città, alla magnifica iniziativa “Da Toronto all’alba”, con la Veglia notturna in piazza Duomo, dal 27 al 28 luglio, ci tornano in mente le parole di Domenico Segalini, nella grande estate del 2000. Egli, rivolgendosi ai giovani di Tor Vergata, ebbe a scrivere: “Di voi giovani si parla quando qualcuno si lascia abbindolare da adulti più grandi di lui e sballa, si ammazza, si schianta contro un albero il sabato notte oppure va fuori di testa. Tutti tentano di definirvi, e di descrivervi, di ammassarvi in qualche schema, ma per fortuna non vi riesce. Io voglio dirvi grazie per quello che siete stati alla Giornata mondiale della gioventù, per come avete dialogato con il Papa”. Cari nostri ragazzi, pellegrini a Toronto, noi vi rendiamo grazie per queste vostre giornate, con cui sarete la Chiesa di Spoleto-Norcia attorno al Papa. Quando, venerdì prossimo 19 luglio, uscirà questo numero de La Voce e i nostri lettori apriranno questa pagina e leggeranno di voi, voi sarete già in Canada, partiti fin da martedì 16, e avrete già avuti i primi contatti con le diocesi canadesi. Il più diretto dialogo col Papa non sarà ancora avvenuto, né sarà iniziata la ‘tre giorni’ della luce, del sale e della riconciliazione, ma voi avete già avuto il precedente messaggio di invito del Papa: “Il mio pensiero va particolarmente a voi già idealmente in cammino verso Toronto, attraverso gli itinerari formativi e missionari delle vostre comunità di appartenenza”. Qui, a Spoleto, altro che itinerari formativi e missionari! Quasi un anno fa, il 30 agosto 2001, in occasione dell’anniversario della Dedicazione della nostra cattedrale, il nostro arcivescovo mons. Riccardo Fontana ha solennemente promulgato il Decreto sull’ “Annunzio del vangelo ai giovani”. Ora l’Arcivescovo è con voi anche lui in Canada e vi ricorda certamente le parole del Decreto che del resto già conoscete: “La Pastorale giovanile è stata riconosciuta dal Sinodo spoletino-nursino come la principale priorità della nostra Chiesa particolare, in questo inizio di Millennio”. E proprio questo documento sinodale, con l’annesso fascicolo sugli Oratori, ha costituito la base della vostra preparazione per tutto l’anno pastorale 2001/2002, sotto la guida dell’ottimo incaricato diocesano, don Mario Curini, giovane anche lui, chiamato oggi ad abbinarvi l’incarico regionale, dopo il trasferimento a Roma di don Paolo Giulietti cui è stato affidato l’incarico nazionale per la pastorale giovanile. Avrete cominciato a far esperienza del “Youth Festival” (Festival della gioventù), proprio come dice il nostro documento sinodale: “La nostra Chiesa, in tutte le sue concrete articolazioni, avrà cura di promuovere e sostenere le positive modalità di espressione del mondo giovanile: gruppi musicali, teatrali, attività culturali, sportive, volontariato ecc.” (6.3) ; e ancora: “Le attività culturali, gli ambiti del tempo libero e le aggregazioni informali saranno oggetto di attenta considerazione, rivisitando la tradizione della nostra Chiesa nel passato e la sua incidenza nella identificazione della cultura umbra” (7.4). Sappiamo poi che in Canada fate esperienza anche di cultura sociale: un tema attualissimo anche qui a Spoleto. Ha scritto per voi mons. Jacques Berthelet, presidente della Cec (Confererenza episcopale canadese): “In Canada troverete una Chiesa che è specchio del mondo, una Chiesa dalle mille facce, fatta di uomini e donne provenienti da ogni angolo del pianeta, che fanno del Canada la propria casa e sono orgogliosi delle loro origini etniche… vi sentirete benvenuti nelle nostre case… siete invitati a riunirvi in Canada a mostrare al mondo che gli esseri umani, soprattutto i giovani, possono vivere in pace e in armonia, indipendentemente dalle loro origini e tradizioni… potete far vedere che Cristo è la fonte di ogni speranza in virtù del battesimo… sperimenterete così un senso di comunione e solidarietà reciproca, condividerete le vostre storie e tradizioni, le vostre speranze e i vostri sogni. E in questa condivisione vedrete il volto di Dio e il suo amore infinito per noi. Scoprirete un nuovo senso della missione, un nuovo scopo delle vostre vite. Diventerete sale della terra luce del mondo”. Proprio questo attendiamo da voi, al ritorno da Toronto: un forte stimolo di aggregazione che, nel quadro della mondialità, sappia tradursi in senso fortissimo di comunione, nel nostro territorio. Questo infatti è il nostro Sinodo. Agostino RossiLa parola ai “Papa boys” spoletini”Per quanto mi riguarda, è tanto tempo che attendo la GMG 2002 di Toronto, certo anche per l’opportunità dell’incontro con ragazzi di tante nazioni, espressione di tante novità, ma soprattutto per l’opportunità del “grande cammino” intrapreso così per nostro Signore. (Alessio Rigozzo)”Penso che la Gmg di Toronto sarà una di quelle esperienze che segneranno la mia vita. Saremo messi alla prova da una vicenda di forti emozioni, scarse comodità, massime opportunità di altruismo e di umiltà. Spero di riuscire in questa prova, con il rafforzamento del mio sentimento di fede” (Daniela Berti).”Toronto rappresenterà sicuramente un’esperienza nuova, perché ci darà l’opportunità di vivere un intenso clima di comunione, secondo gli insegnamenti di Gesù. Esperienza concreta di vita secondo il vangelo che, vissuta in sincerità e pienezza, evitando ogni possibile dispersione, ci metterà in grado, al ritorno, di essere apostoli del Signore e sua parola non solo in occasioni speciali ma nelle mille circostanze del vissuto quotidiano” (Federica Massi).”Preferisco partire senza particolari aspettative, per non condizionare in alcun modo un’esperienza come questa: vivere alla giornata, prendendo quello che Dio, momento per momento, vorrà mandarmi, penso sia la cosa migliore. Ma una cosa, l’unica, me l’aspetto proprio ed è quella che mi ha dato la vera spinta per partire: la convinzione cioè che a Toronto, soprattutto nei due giorni della Gmg con il Papa, tra noi e tutti i giovani presenti si instaurerà un sentimento di tanta unione e di tanta fede che renderà davvero indimenticabile questo soggiorno nel Canada. Non ho mai vissuto, finora, un incontro così forte con Dio, il quale sarà in ciascuno di noi, di nazionalità anche diverse, permettendoci così di superare, in Lui e per Lui, ogni possibile distinzione e contrapposizione. (Daniela Terenzi).”Che cosa mi aspetto da Toronto? Dopo Roma 2000, eccomi ancora qua. Una nuova avventura cristiana! Spero che tra le diverse persone si instauri un forte rapporto unitivo, nonostante le diversità di nazionalità e di cultura, come fu a Roma nel 2000: ancora quelle forti emozioni, questa volta però non come ospitante ma ospitato. Una vacanza davvero diversa, libera da ogni opzione egoistica, con il pensiero unicamente agli altri, condividendo bisogni ed emozioni, in una sempre maggiore capacità di dono. Capire chi mi troverò accanto, scrutarne le idee: sarà grande novità, in un’America e con Americani che per ora sono così lontani. Difficile adesso, più facile allora. Sono sicuro che mi divertirò: farò anche tante foto. E, perché no, unendo l’utile al dilettevole, ne approfitterò anche per le mie conoscenze di inglese”. (Fio Pettini).
80 giovani della diocesi di Spoleto-Norcia in cammino verso Toronto
Sabato 27 veglia di preghiera in collegamento con il Papa dal Canada
AUTORE:
Sara Fratepietro