A San Domenico risplende la “nuova” vetrata

Sabato 26 settembre la presentazione della vetrata restaurata dopo dieci anni di lavori che hanno interessato anche la struttura lapidea di sostegno

Dopo oltre dieci anni di lavori di restauro la vetrata della basilica di San Domenico di Perugia torna di nuovo nella sua sede originale più bella di prima. Sabato 26 settembre, in occasione delle Giornate per il patrimonio, promosse dal ministero per i Beni culturali, il grande “finestrone” gotico, secondo in tutta Europa per grandezza e magnificenza dopo quelle del Duomo di Milano, verrà svelato ai perugini. “È stato un lavoro lungo e complesso – spiega la dott.ssa Francesca Abbozzo, direttrice dei lavori della Soprintendenza – che ha interessato una struttura poliforme con uno stato conservativo disastroso che aveva intaccato sia i singoli pannelli vitrei, ma soprattutto la parte strutturale che conteneva e sosteneva tutto l’impianto. Danni che avevano interessato anche la parte verso l’esterno della struttura – prosegue – e che ora, dopo i restauri, è stata coperta da una nuova controvetrata, in acciaio e vetro, molto bella, che rispetto alla vecchia permetterà di proteggere non solo la vetrata ma tutto l’impianto lapideo di contenimento”. “Furono gli stessi frati domenicani – ricorda – ad accorgersi delle condizioni dell’opera: nel 1995 caddero alcuni pezzi di pietra sopra il coro ligneo e così si cominciò a pensare a come intervenire, si fece anche un convegno. Nel 1998 cominciò lo smontaggio delle vetrate, che furono depositate in un locale della basilica e un po’ per volta venivano portate alla Forme snc. di Roma per il restauro. Un restauro che doveva andare di pari passo con quello delle parti di pietra e che per questo ha richiesto tempi di realizzazione più lunghi. E poi c’erano i finanziamenti che per un certo periodo non sono arrivati. Dopo un primo piccolo contributo derivante dai fondi del terremoto tutto il lavoro successivo è stato finanziato dal Ministero”. Dieci lunghi anni di lavoro che hanno permesso di scoprire anche la complessa problematica conservativa che ha accompagnato nei secoli la storia di questo splendido manufatto – ricorda ancora – a partire dall’intervento effettuato dall’ing. Sisto Mastrodicasa negli anni 1950-56, oltre che l’opera di recupero della vetrata operato da Francesco Moretti perugino, studioso, creatore e restauratore di vetri artistici dal 1867 al 1879. Una lunga storia che verrà raccontata nel corso della conferenza che si svolgerà sabato prossimo. Le sceneCommissionata dalla famiglia Graziani di Perugia, il cui stemma è presente nella predella con le storie di San Giacomo, la vetrata, alta dieci metri e larga 23,5 m., venne realizzata da Bartolomeo di Pietro Graziani e Mariotto di Nardo di Cione nel 1441. L’iconografia del vivace ciclo decorativo è composta secondo le concezioni tomistiche a glorificazione dell’ordine Domenicano. In particolare in basso, sulla predella, dove figurano le “Storiette” di San Giacomo maggiore o San Jacopo di Compostella, è chiaro il richiamo alla Perdonanza domenicana: a San Domenico erano numerosi i pellegrini che si fermavano a Perugia lungo la via che portava a Santiago. Nei quattro registri superiori ci sono poi i pannelli cuspidati o trilobati con le Sante Vergini e i Martiri, i Dottori della Chiesa, i Beati e i Teologi dell’Ordine Domenicano, i Martiri e i Santi, fra cui anche i Santi Patroni di Perugia, Costanzo, Ercolano, Lorenzo. In progressione verso l’alto ecco gli Apostoli, i Profeti e i quattro Evangelisti ai lati dell’Annunciazione, fino alla cuspide con i Profeti nei pannelli trilobati, gli angeli musicanti e il Redentore benedicente tra i serafini. I lavoriI lavori, che si sono conclusi nel 2009, sono stati finanziati dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, con Progettazione e Direzione lavori a cura dell’allora Soprintendenza BAPPSAE dell’Umbria di Perugia, dott.ssa Francesca Abbozzo e arch. Fabio Palombaro; collaboratori il geom. Renzo Alunni e il geom. Francesco Gervasi. La Progettazione di consolidamento e controllo statico della struttura portante è stata affidata allo Studio Tecnico dell’ ing. Giuseppe Tosti di Perugia ; la progettazione della Controvetrata all’architetto Luigi De Michele di Roma. Le indagini preventive di supporto scientifico alle fasi progettuali, con operazioni di ripresa fotogrammetrica, stereo restituzione (FO.A.R.T.srl Parma) ed analisi preliminari, non distruttive, dei prodotti di alterazione del materiale vetroso e lapideo, sono state eseguite a cura dell’Università degli Studi di Perugia, Padova e Venezia e, in particolare, dal Cnr, Sezione di Perugia, dipartimento di Chimica. Le valutazioni comparative microclimatiche a cura della Sezione di Fisica tecnica, Dipartimento di Ingegneria Industriale, Facoltà di Ingegneria dell’Università degli studi di Perugia.

AUTORE: Manuela Acito