A Sassovivo conclusi gli incontri per insegnanti di religione

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Dio spalle la gente seduta in una stanza che segue l'incontro con Maymouna che si vede in piedi sin fondo con un'altra persona
L'incontro con Maymouna a Sassovivo

Mercoledì 9 aprile, all’abbazia di Santa Croce in Sassovivo, si è concluso il ciclo “Tre incontri di approfondimento e preghiera con gli insegnanti di religione”, promosso dall’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso folignate, in collaborazione con l’Ufficio Scuola diocesano. Si è trattato di un percorso estremamente interessante, scandito appunto in tre tappe, ciascuna delle quali si è svolta secondo uno schema che ha coniugato formazione, convivialità e spiritualità: ritrovo nella splendida cornice di Sassovivo, ascolto del relatore di turno, spazio per interventi e domande, momento di condivisione con una cena semplice e infine la preghiera insieme ai “piccoli fratelli” della Comunità Jesus Caritas.

Divisioni tra le Chiese e il cammino ecumenico

Il primo incontro, dedicato al dialogo ecumenico, si è svolto il 26 febbraio ed è stato condotto dalla prof.ssa Ester Marino, teologa dogmatica, insegnante di Religione a Roma e membro dell’Asli (Accademia studi luterani d’Italia). La relatrice, con estrema chiarezza e competenza, ha presentato prima un excursus storico sulle divisioni tra le chiese e poi sulle tappe del cammino ecumenico che speriamo possa al più presto ricondurre tutti i cristiani all’unità secondo il desiderio di Gesù (ut unum sint, cfr. Gv 17, 21). Nella seconda fase del suo intervento la prof.ssa Marino ha voluto chiarire alcuni aspetti del pensiero di Martin Lutero che sono ancora oggetto di fraintendimento presso i cattolici e a volte anche nei manuali di religione; ha infine presentato le attività dell’Asli ed ha ribadito l’importanza dello studio e del lavoro dei teologi in ambito ecumenico.

Il dialogo con l’Ebraismo

Il secondo incontro si è tenuto un mese dopo, il 26 marzo, e ha riguardato il dialogo con l’Ebraismo. Guida esperta e sapiente è stato p. Giulio Michelini ofm, preside e docente di Sacra Scrittura all’Istituto Teologico di Assisi, frate che sta dedicando la sua vita e le sue pubblicazioni all’amicizia tra ebrei e cristiani, legati da un vincolo speciale ed unico. P. Giulio ci ha ricordato come questo dialogo sia in un certo senso paradossale perché, pur essendo straordinariamente fecondo (si pensi agli studi biblici, giusto per fare un esempio), resta estremamente complicato: ciò che ci unisce, Gesù di Nazaret (che “è ebreo e lo è per sempre”, come ha dichiarato il Magistero della Chiesa), è allo stesso tempo ciò che ci divide per la differente interpretazione che abbiamo di lui. Oggi, inoltre, il dialogo ebraico-cattolico sta vivendo una fase di stagnazione a livello ufficiale per via di alcune incomprensioni relative ai tragici eventi che si stanno succedendo in Israele dal 7 Ottobre 2023. L’invito è stato quello di avere una sempre migliore e sincera conoscenza dell’Ebraismo e dei vari giudaismi, perché altrimenti i detti e i fatti di Gesù, e in ultima analisi i Vangeli stessi, non sono realmente comprensibili.

La conoscenza dell’Islam

Infine il terzo incontro, il 9 aprile, incentrato sulla conoscenza dell’Islam, condotto con brio e fascinazione da Maymouna Abdel Qader, mediatrice culturale, portavoce della Comunità islamica di Perugia e referente per il Dialogo interreligioso. La relatrice ha impostato il suo intervento a partire dall’esperienza personale, essendo figlia dello storico imam di Perugia, medico e uomo del dialogo, venuto a mancare nel 2021 dopo aver fondato e guidato per quarant’anni quella che è stata la prima comunità islamica costituita n Italia, quella di Perugia appunto. La dottoressa Abdel Qader non ha nascosto le attuali difficoltà nelle relazioni tra le varie comunità musulmane presenti in Italia (le cinque vere e proprie moschee e i numerosi centri islamici) e di conseguenza nel dialogo con i cristiani, non essendoci un’utorità unica di riferimento riconosciuta da tutti.

L’Islam in Italia non ha ancora stipulato un’intesa con lo Stato proprio perché manca la condizione essenziale del referente unico; quando ci sarà finalmente questa intesa si potranno stabilire quali sono i centri islamici riconosciuti e i criteri e i titoli di studio necessari per guidarli. Molto importanti tutti i passaggi in cui la relatrice ha chiarito alcuni aspetti della religione islamica e del Corano troppo spesso male interpretati dai cattolici ma anche dai musulmani stessi, che avrebbero bisogno di tornare all’essenziale della fede ed alla spiritualità, mentre oggi l’attenzione si pone troppo sulle regole da seguire. Bisogna conoscere bene il Corano (e il suo linguaggio poetico) per saperlo contestualizzare nel tempo e nello spazio, ma il problema rimane quello delle troppe differenti interpretazioni.

I tre incontri, molto partecipati, ricchi di interventi e vissuti in un clima di grande familiarità, erano rivolti a tutti ma in particolare agli insegnanti di religione, i quali inviano un sentito ringraziamento a fratel Gabriele Faraghini, ai coniugi Massimo e Liliana Busi e alla Comunità Jesus Caritas, tanto per l’organizzazione degli eventi quanto e soprattutto per la fraterna accoglienza ricevuta.

Simone Caporicci

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