Abolire le Province? No, saranno “super”

Guasticchi: ormai si parla di un organismo che svolga il suo ruolo di consulenza e di coordinamento per i Comuni appartenenti ad un’area vasta, e che si sostituirà a tutti gli enti intermedi

“Un ente artificiale che può essere soppresso perchè non ha una consistenza naturale come il Comune”. Questa era la Provincia per Francesco Crispi. E parliamo della seconda metà dell’800. Poi arrivò, nel dopoguerra, Ugo La Malfa che la definì “un costo esorbitante rispetto ai compiti che ha”. Da ultimo il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: “Bisogna tagliare gli enti inutili come le Province e le Comunità montane”. Eppure la Provincia è ancora al suo posto. Perché? “Perché sono nate nel 1860, con l’unità d’Italia. Sono parte integrante della storia del nostro Paese”, risponde il presidente di quella di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi. “Pensiamo che le Regioni sono state create solo nel 1973, nate con compiti prevalentemente legislativi. Invece la Provincia ha sempre svolto e svolge competenze gestionali essenziali. La Provincia resta l’ente gestore per eccellenza nella storia del nostro Paese”. C’è chi sostiene che gestite solo un po’ di scuola e di strade secondarie…“Questo lo dice chi non conosce bene la Provincia come istituzione e i suoi compiti. Si tratta di una descrizione inesatta e molto riduttiva. Noi ci occupiamo anche di ambiente, di urbanistica, di formazione professionale, di centri per l’impiego, di sviluppo economico, di politiche del lavoro”. Quindi la Provincia è più importante di ciò che passa nell’immaginario collettivo. “Ormai si è iniziato a parlare di ‘superprovincia’, che svolga il suo ruolo di consulenza e di coordinamento per i Comuni appartenenti ad un’area vasta. Il lavoro svolto dai ministri Brunetta e Calderoli sul riordino degli enti locali ci fa già intravedere, di fatto, questa nuova superprovincia che si sostituirà a tutti gli enti intermedi: le Comunità montane, gli Atc, gli Ati, i consorzi e così via. Da una parte, dunque, se Berlusconi parla contro la Provincia, poi è la Lega che lo fa ‘razzolare male’, visto che il partito di Bossi ha conquistato gran parte delle Province del settentrione. Aspettiamoci, da parte delle Regioni, che sarano connotate sempre più dallo svolgimento della funzione legislativa, un forte trasferimento di deleghe gestionali. Ma non solo: la Provincia svolgerà da qui a breve un compito sempre più decisivo nell’intercettare gli stessi finanziamenti europei, per conto dei Comuni che non ne hanno possibilità per carenza di forza. E sono quasi tutti. In sintesi? Della Provincia, ci sarà sempre più bisogno”. Su cosa sta puntando la sua Provincia? “Noi, qui a Perugia, stiamo anticipando la riforma che verrà, proponendoci ai sindaci dei nostri 59 Comuni come ente di coordinamento di area vasta, in ogni ambito: formazione, lavoro, cultura, ecc. Ad esempio, sto potenziando la nostra polizia, soprattutto nei ruoli di controllo ambientale e di sicurezza dei cittadini. La polizia provinciale avrà presto nuove sedi nei centri città. Diversi Comuni hanno già richiesto la nostra collaborazione per aumentare la sicurezza personale dei propri cittadini. Per questa nuova azione, stiamo riscuotendo un apprezzamento vieppiù crescente da parte dei sindaci del Perugino”.

AUTORE: Paolo Giovannelli