Agricoltura: danni per le piogge

Slitta a lunedì l'incontro tra Regione e aziende agricole

Rimandato all’ultimo minuto, martedì scorso, il ‘Tavolo verde’ di concertazione fra la Regione e le parti agricole. Le organizzazioni degli agricoltori avrebbero parlato sicuramente (e volentieri) dei danni causati dal maltempo alle coltivazioni. Anche perché sull’Umbria continua a piovere. Il ‘Tavolo’ è però aggiornato a lunedì prossimo. Molto pesanti i danni agli ortaggiIl maltempo ha creato notevole disagio pure all’organizzazione delle aziende, a causa di frane e smottamenti che hanno causato perdite di terreno e della funzionalità dei fossi e dei canali di scolo. Molte strade vicinali non sono più percorribili. Le intemperie hanno provocato, quindi, anche gravi problemi agli allevamenti, poiché la pioggia ha reso impraticabili molte strade di campagna che conducono alle imprese zootecniche. Le zone più colpite dal maltempo sono le campagne attorno a Torgiano, Todi, Pantalla, Marsciano (dove è stato chiuso il ponte fra la E45 e la città), Deruta, Orvieto (dove il Sindaco ha chiesto alla Giunta regionale lo stato di emergenza), Trestina, Città di Castello e San Giustino. Nei giorni scorsi, a Pierantonio, Marsciano e Ponte Nuovo, il Tevere ha superato la soglia d’allarme. Agricoltori, per le denunce c’è la Comunità montanaL’assessore regionale all’Agricoltura e vicepresidente della Giunta regionale, Carlo Liviantoni, ha chiesto alle Comunità montane di raccogliere le denunce dei danni subiti dagli imprenditori agricoli. ‘Invitiamo gli agricoltori – ha dichiarato Liviantoni – i cui terreni e produzioni hanno riportato danni, di segnalarli al più presto alla Comunità montana competente. L’impegno della Giunta regionale è quello di delimitare i territori danneggiati e di individuare il tipo di sostegno da concedere. Successivamente la documentazione sarà trasmessa al ministero delle Politiche agricole, agroalimentari e forestali per il riconoscimento del carattere di eccezionalità’. Stefano Nardi (Coldiretti Umbria) afferma: ‘Abbiamo subito chiesto ai nostri tecnici territoriali di verificare, con la massima precisione possibile, i danni provocati dal maltempo. Tale lavoro continua anche in questi giorni. Ma quanto è accaduto e sta accadendo evidenzia, ancora una volta, la necessità di un veloce completamento delle opere previste dal sistema irriguo generale e, al tempo stesso, di agevolare le procedure che possono consentire ai nostri imprenditori la realizzazione di invasi di accumulo aziendale, utili nei periodi di elevata piovosità e con effetti positivi in quelli siccitosi’. ‘Vogliamo richiedere lo stato di calamità, perché i danni sono già superiori a quelli ipotizzati in un primo momento’, afferma il presidente regionale Confederazione italiana agricoltori (Cia), Antonio Sposicchi. L’ emergenza maltempo rischia di far perdere milioni di euro al sistema produttivo agricolo nazionale, con danni concentrati nel centro Italia, soprattutto in Umbria e nel Lazio. Quest’ultima regione, però, ha già richiesto lo stato di calamità. ‘I terreni seminati – continua Sposicchi – hanno avuto molti problemi a causa del trascinamento dei semi operato da acque violente. E il ristagno di acqua nei campi impedirà ai semi di germinare. Stiamo monitorando proprio le aree più battute dal maltempo, per verificare la possibilità di dichiarare lo stato di calamità. I problemi più importanti si sono avuti alle colture degli ortaggi, che sono state sommerse, in alcuni casi, da acqua e fango – aggiunge Sposicchi. – L’agricoltura in Umbria è già un settore in grave crisi: è certo che se questo diluvio fosse arrivato a marzo sarebbe stato un vero e proprio dramma’, conclude il presidente regionale della Cia.

AUTORE: Paolo Giovannelli