All’arrembaggio dei valori!

Giornata diocesana dei Grest: undici oratori di Perugia giocano - ma seriamente - ai pirati sull’isola Polvese

Le premesse c’erano tutte per una giornata davvero unica, poi il sole, i travestimenti e le gesta memorabili degli organizzatori dell’evento e la presenza dell’Arcivescovo hanno fatto il resto. In centinaia erano attesi, e in mille hanno aderito il 24 giugno alla giornata diocesana dei Grest (i gruppi estivi di undici oratori perugini), all’isola Polvese, ribattezzata simpaticamente da mons. Bassetti l’“isola di Polvosa”, nome più fiabesco e più piratesco per questo splendido scenario del lago Trasimeno. È mattina presto quando arrivano i pullman a San Feliciano e le prime flottiglie si incamminano verso il molo in attesa del traghetto. Ognuno si è attrezzato al meglio, e se ne vedono letteralmente di tutti i colori, una festa per gli occhi, le orecchie e il cuore. Magliette gialle e arancioni dappertutto, cappellini in fila a due a due, megafoni che fanno i capricci, canti, musica, animatori che vanno a “ripescare” i baby pirati attratti dallo spettacolo dell’acqua accarezzata da un vento leggero (non sia mai che con il caldo venga voglia a qualcuno di fare una nuotata!), ogni nave-oratorio sventola la sua vela-bandiera e grida a perdifiato il suo inno-slogan… con un po’ di sano campanilismo! Fanno un po’ di compassione i genitori caricati delle scorte d’acqua e trasformati in container ambulanti. Si abbracciano quelli che ritrovano i compagni di scuola, alcuni reduci dagli esami di terza media, si salutano catechiste col pancione, si vedono preti e frati con le bandane in testa e suore con le cicatrici finte sulle guance e un sorriso che non finisce più! Sul traghetto si sta stretti come le sardine, ma per fortuna dopo pochi minuti si tocca terra nuovamente. Dopo “lo sbarco dei mille”, come l’ha definito qualcuno, e la divisione in squadre, i ragazzi sono stati esortati ad incamminarsi verso la Rocca, dove vengono calorosamente e gioiosamente accolti. Poi, d’un tratto, il colpo di scena. Sotto forma di drammatizzazione, la folla assiste ad un dialogo, prima scherzoso e poi toccante, che veicola un messaggio profondo, l’eterna lotta tra il bene (i saggi druidi) e il male (i pirati che hanno perso i valori). Infatti, all’insaputa di tutti, dal giorno prima il temibile pirata Pascus, alias don Riccardo Pascolini, teneva in pugno l’isola, con tutti i suoi fedeli aiutanti e mercenari (gli animatori del gruppo Scout “Pg 4” della parrocchia di Ponte d’Oddi) in attesa di impossessarsi dei vascelli e imprigionare le flotte.Il lancio dei gavettoni d’acqua segna l’attacco dei pirati cattivi. Poi però, con l’arrivo dei saggi druidi, l’atmosfera cambia, si avverte un certo pathos, qualche bambino è perfino impaurito. I druidi accusano i pirati di aver abbandonato, a causa di una terribile maledizione, i loro valori: l’obbedienza, la lealtà, il coraggio, l’intelligenza e la fratellanza. Ecco che allora l’enorme ciurma si lancia con entusiasmo alla riconquista di questi valori, attraversando e superando varie prove di abilità. Al termine delle prove, arriva il momento culminante dell’intera giornata: “Abbiamo superato ogni genere di difficoltà, la Rocca è nostra, possiamo issare la nostra bandiera!” grida il capo dei saggi druidi.E all’interno della Rocca, Pascus getta le vesti da pirata cattivo e riscopre se stesso, la sua vera natura di pirata buono e coraggioso. Così come dovremmo fare anche noi. Il microfono passa poi all’Arcivescovo che con energia, fervore, trasporto, entusiasmo, simpatia, ha salutato i piccoli pirati, si è rallegrato per la riuscita della giornata e li ha esortati a “sconfiggere tutta la malvagità del mondo” sotto la guida di un capitano invincibile che è Gesù. Particolarmente sentita e suggestiva la preghiera del Padre nostro proclamata da tante voci e tanti cuori che erano una voce sola e un’anima sola. Prima dell’agognato pranzo, un momento di danze e di festa per scatenare la gioia della vittoria dei veri pirati. Se Cristo ha cambiato il mondo con dodici apostoli, cosa accadrebbe se questa folla di pirati mantenesse vivo il ricordo di questa giornata e lo mettesse in pratica nella vita di ogni giorno? L’appuntamento è per il prossimo anno! Il Creative Learning Method (Metodo di apprendimento creativo, che è stato alla base dell’evento) propone che “ogni intervento formativo, educativo e pastorale debba ‘accendere’ la persona, attivando e coinvolgendo il piano cognitivo, emotivo e relazionale e favorendo lo sviluppo di tutte le sue abilità e di ogni talento”. La giornata vissuta all’isola è stata l’incarnazione di questo progetto. Le parole del Vescovo ai ragazzi del Grest“Il capo dei pirati buoni è Gesù” ”Stamattina quando mi sono alzato, a Perugia c’era un’unica notizia: sulle civette di tutti i giornali, l’han detto anche alla radio, in televisione, su Facebook: ‘L’isola di Polvosa liberata dai cattivi pirati e invasa da una ciurma di centinaia e centinaia di pirati buoni’. Voi capite che di fronte a una notizia di questo genere ho raccolto tutte le mie forze, ho detto a don Simone e a don Pietro: ‘Mandatemi subito sull’isola di Polvosa, scusate, sull’isola Polvese (tutti ridono, anche il Vescovo, ndr), ché voglio andare a prendere il polso della situazione. E grazie a Dio, quando sono arrivato, c’erano già i pirati buoni e le cose si mettevano bene, perché avevano ascoltato i consigli dei saggi, e i saggi sono stati veramente all’altezza. Con questi valori, come l’intelligenza (che è la prima cosa che dobbiamo utilizzare e che ci rende somiglianti a Dio), con la bontà e con la fratellanza (perché siamo tutti figli di Dio) voi avete sconfitto tutta la malvagità che era su questa isola, e siete anche in grado di sconfiggere tutta la malvagità che è in Perugia, e nel mondo! (Ovazione, ndr). E io con questi valori vi invito a continuare a combattere la vostra buona battaglia, anche perché siete sotto la guida di un Capo che è invincibile, e il vostro Capo è Gesù (applausi, ndr). Io ritorno a Perugia con il cuore gonfio di gioia, dicendo grazie al vostro Capo che è Gesù e portando questa bella notizia della vostra grande vittoria a tutta la città (applausi, ndr). Bravi, ragazzi!”.

AUTORE: Chiara Casagrande