Alle tre candidate si aggiunge Paola Binetti

Politica. Sono ormai definite le candidature. La novità maggiore è quella dell’Udc

Probabilmente la mossa dell’Udc – candidare Paola Binetti alla presidenza della Giunta regionale, decisione da confermare nelle prossime ore – toglie l’imbarazzo al Pd e alla coalizione di centrosinistra sulla composizione del proprio schieramento. Invece di decidere con chi fare l’alleanza (dentro l’Udc e fuori Prc o viceversa) il centrosinistra “subisce” decisioni altrui e, magari, ringrazia pure. La scelta della Binetti (appena approdata dal Pd all’Udc) sembra una decisione che spezza lo stagno degli accordi ma anche delle indecisioni. Perché l’Udc ha a lungo accarezzato l’idea di studiare un’alleanza con il Pd, con l’esclusione di Rifondazione, mentre ha sempre rifiutato un’intesa organica con il Pdl. Ora sceglie una nuova strada, anche se più volte annunciata: andare da soli. In un certo senso Pierferdinando Casini spiega la decisione: “In Umbria il Pd ha coltivato il continuismo amministrativo, il Pdl l’autosufficienza”. Con la Binetti sarebbero quattro le donne in lizza in Umbria per la presidenza della Regione. Le altre sono Catiuscia Marini (Pd), Fiammetta Modena (Pdl), Maria Antonietta Coscioni (Radicali). L’ipotizzata candidatura della Binetti, secondo Roberto Carpinelli (Pdci) toglie qualsiasi “ostacolo, per Rifondazione comunista, a far parte della coalizione di centrosinistra, né ad andare avanti nella Federazione della sinistra”. In effetti il Prc, che ha avanzato la candidatura di Orfeo Goracci per effettuare le primarie della coalizione – ancora non ritirata -, dovrebbe ora accettare l’alleanza con le forze del centrosinistra. Ma senza accettare programmi “a scatola chiusa”. Insomma, il programma non c’è e i compagni di viaggio si trovano in scompartimenti diversi. Chi pare avere le idee chiare è, invece, il Partito socialista umbro, che si presenterà alle elezioni con una propria lista a sostegno della candidata Catiuscia Marini. Tra i punti programmatici, tra gli altri, il riformismo, la responsabilità nei confronti del territorio e dell’elettorato, i diritti e doveri legati ai concetti di libertà e giustizia. Nel frattempo, Fiammetta Modena (Pdl) è stata presentata nella sede del partito a Roma, nel corso di una riunione con il presidente del Consiglio e le altre candidate in Toscana, Emilia Romagna e Lazio. “L’Umbria è ad un momento cruciale per cambiare – ha detto -; il voto è un’occasione irripetibile sia per le condizioni in cui si trova il centrosinistra che per il grande consenso che ha il Popolo della libertà. Noi siamo in una regione – ha aggiunto la Modena – dove la popolazione femminile è lo specchio dell’oppressione di un potere che da oltre 40 anni sta sulle nostre spalle. Le donne in Umbria sono quelle che faticano di più per trovare lavoro. Da noi il dato della disoccupazione è uno dei più alti. Penso che per dare lavoro alle donne dobbiamo liberare le nostre imprese dai lacci burocratici, e scardinare il Piano casa così come è stato concepito in maniera oggi troppo restrittiva”. In queste ore si stanno definendo accordi e alleanze ma anche la composizione del famigerato “listino”, cioè i nomi di politici che seguono le candidate alla presidenza e che, in caso di successo, porterebbero all’elezione diretta senza passare per le forche caudine della preferenza e per le difficoltà delle campagna elettorale. Nel centrosinistra si è già scatenata la caccia ai primi posti.

AUTORE: E. Q.