Alzheimer: crescono i casi con l’aumento della durata media di vita

Ad Umberto Senin e all'associazione Amata il premio San Rocco: la lotta al terribile male

Il comitato organizzativo del premio internazionale “San Rocco”, giunto alla sesta edizione, ha assegnato quest’anno il premio San Rocco 2000 al prof. Umberto Senin e all’Associazione Malati Alzheimer Telefono Alzheimer dell’Umbria (Amata), per l’impegno e la lotta da loro sostenuti contro questa terribile malattia dei nostri tempi. La scelta è in linea come ogni anno con lo spirito che ha portato ad istituire tale premio nel 1991, ideato dalla confraternita San Rocco e dalla parrocchia di Bastia, in occasione della riapertura della chiesa stessa. Nell’ideale di carità e solidarietà che ispirò la vita di San Rocco gli organizzatori promuovono e sostengono l’attività di quanti si impegnano nella lotta ai mali odierni, sia fisici che sociali. Don Oreste Benzi della comunità Giovanni XXIII di Rimini vinse l’edizione del 1992, Madre Teresa di Calcutta e la coop. Ape di Bastia quella del 1993, il centro cure palliative di Assisi e il direttore Manlio Lucentini vinsero nel 1994, il comitato per la vita “Daniele Chianelli” nel 1995 e nel 1998 fu premiata la ricercatrice R. Levi Montalcini. Quest’anno l’attenzione si è rivolta all’Alzheimer, una malattia che colpisce gli anziani, devastante ma non giustamente definibile incurabile secondo il parere dei medici protagonisti della ricerca, nonostante l’apparente mancanza di speranza che essa porta a chi la conosce. La sfida e l’ottimismo sono i propositi che gli stessi medici, intervenuti alla tavola rotonda di sabato 21 ottobre presso il cinema Esperia, hanno voluto contagiare ai ragazzi presenti alla manifestazione, attenti e catturati, nonostante la delicata serietà dell’argomento, dalle riflessioni, le testimonianze, le esperienze degli esperti. Il prof. U. Senin, geriatra, presidente della società italiana di gerontologia e geriatria, la dott.ssa A. Susta, medico di medicina generale, il prof. D. Rutili, familiare di un malato di Alzheimer, la dott.ssa A. Longo, geriatra, familiare di un malato di Alzheimer, nonché presidente di Amata dell’Umbria, hanno esposto studi, attività e vissuti personali, affrontando un uditorio composto in prevalenza da giovani. Essi sono degli adeguati destinatari di modelli di impegno e sensibilizzazione verso un male sempre più diffuso fra gli anziani, e chi più dei giovani è importante per sostenere la vita dell’anziano? Come ha sottolineato il prof. Senin la malattia si è diffusa in numero crescente visto l’aumento della durata media della vita, se ai primi del ‘900 gli anziani erano circa 10/17 milioni (1%), negli anni ’90 si è arrivati a 340 milioni (6,2%), la previsione per il 2050 è una popolazione pari a 2 miliardi e mezzo di individui anziani. Davanti ai dati sulle malattie più diffuse fra gli anziani è necessario sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni, fare ricerca, promuovere il volontariato. Questo è quanto si propone l’Amata, in relazione alla ricerca sull’Alzheimer. La dott.ssa Longo ha testimoniato come le attività dell’associazione abbiano lo scopo di fornire un grosso appoggio al malato e ai familiari che lo assistono, affinché si conservi nonostante tutto la voglia di vivere e la possibilità di fare. Avere medici e strutture di riferimento è , come ha fatto capire il prof. Rutili, indispensabile ai familiari per affrontare lo sconvolgimento causato dal male. Anche la dott.ssa Susta portando avanti una sorta di identità fra la demenza dell’Alzheimer e la malattia che coinvolge l’intera famiglia ha ribadito il sostegno dovuto alle famiglie, non solo di natura economica. Nel complesso è emerso di sicuro un messaggio carico di speranza per il futuro , che supera i sentimenti più ovvii di tristezza o di rassegnazione. La manifestazione si è conclusa presso la chiesa di San Rocco alle ore 17 con la consegna del premio, si è svolta anche con la presenza del sindaco di Bastia, del Vicario del vescovo di Assisi, del Presidente del comitato San Rocco e del parroco di Bastia. Tutti hanno espresso condivisione e stima nei confronti dei ricercatori premiati, studiosi in un campo ancora aperto alla scoperta e alla divulgazione delle conoscenze finora raggiunte.

AUTORE: Emanuela Raffa