Arte moderna per ‘raccontare’ san Francesco

Urbani all'inaugurazione dei dipinti di Di Stasio nella chiesa di Valenza progettata da Portoghesi

Tre anni di lavoro e uno studio approfondito della vicenda storica, per un ciclo pittorico francescano unico nel suo genere, che narra episodi della presenza di san Francesco a Terni e la vicenda dei cinque protomartiri francescani uccisi in Marocco tutti originari della diocesi. ‘Una scommessa che apre uno squarcio sull’eclissi della committenza dell’arte figurativa, che oggi però si avvale anche di sostegni a livello istituzionale, con iniziative mirate al recupero di beni artistici e alla produzione di nuove opere’ così il ministro per i beni culturali Giuliano Urbani ha definito l’opera realizzata per la chiesa di Santa Maria della Pace a Valenza. Aspetto che è stato ribadito anche dal critico d’arte Maurizio Calvesi, intervenuto all’inaugurazione insieme al sindaco Paolo Raffaelli e alle autorità civili e militari della città. ‘Quella ecclesiastica – ha detto Calvesi – oggi è l’unica forma di committenza per l’arte contemporanea, ed è quella che sta dando anche le risposte più positive’.’Il ministro Giuliano Urbani ha sottolineato anche l’importanza che l’opera di Di Stasio rappresenta per un ritorno all’arte figurativa: ‘Dopo secoli in cui la figura è stata al centro di tutte le opere d’arte – ha detto Urbani – negli ultimi decenni è stato come se questa ‘moda’ fosse ormai passata, dimenticata. Con piacere sottolineo la valenza di questi quadri che nella figura trovano la centralità dell’azione e che, allo stesso tempo, efficacemente nello sfondo, contestualizzano il senso della rappresentazione in modo anacronistico e surreale’. Il Ministro per i Beni culturali ha anche sottolineato la luce che domina in tutta la struttura, luce naturale, ben catturata dall’architetto Portoghesi, che ha progettato la chiesa, ma anche luce emanata dalle opere d’arte: i dipinti di Di Stasio e l’arredo sacro (altare, presbiterio, seggio) realizzati da Oliviero Rainaldi con oltre 70 tonnellate di marmo. ‘Quello che si nota di più in questa chiesa è l’armonia tra architettura e opere d’arte, nate e progettate insieme: un’azione corale degli artisti’che dobbiamo al grande regista di quest’operazione: mons. Vincenzo Paglia’ ha ricordato il ministro Urbani.

AUTORE: Elisabetta Lomoro