Con i discorsi delle autorità dalla Loggia del Sacro Convento si è conclusa la prima parte delle celebrazioni per la festa di San Francesco Patrono d’Italia. Il sindaco de L’Aquila, Pierluigi Biondi, ha acceso la Lampada votiva dei Comuni d’Italia in rappresentanza del popolo italiano durante la celebrazione nella chiesa superiore della Basilica di San Francesco, presieduta da mons. Camillo Cibotti, vescovo di Isernia-Venafro e presidente della Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana.
San Francesco festa nazionale
Centrale nei vari interventi è stato proprio il riferimento a san Francesco d’Assisi e alla sua attualità per la società contemporanea, vista anche la recente decisione del Parlamento di reintrodurre la festa nazionale del 4 ottobre in suo onore.
Le parole del custode fra Marco Moroni
«Nei giorni scorsi il Parlamento ha approvato la legge che rende il 4 ottobre festa nazionale – ha dichiarato il Custode del Sacro Convento fra Marco Moroni, OFMConv, all’inizio della celebrazione in basilica –: non solo un omaggio al Patrono d’Italia, ma il riconoscimento di valori che parlano a tutti. Perché questa festa diventi davvero feconda, occorre che ciascuno ne tragga conseguenze concrete: le nostre comunità con il loro vivere quotidiano; le amministrazioni locali con le loro scelte di giustizia e di inclusione; il Parlamento e il Governo con leggi e politiche coerenti con ciò che oggi si proclama; ciascuno di noi con scelte di vita sobrie e fraterne”
Il dono dell’olio da parte della Regione Abruzzo. Le parole del vescovo Cibotti
«Una buona parte di voi viene dall’”Abruzzo forte e gentile”. E io sono uno di voi – ha sottolineato mons. Cibotti durante l’omelia -. Siamo qui mossi dal desiderio di offrire quanto più genuinamente ci rappresenta: l’olio ricavato dai rigogliosi alberi d’ulivo che impreziosiscono la nostra bella terra, perché alimenti la lampada che arde davanti alla tomba del Santo di Assisi. Una gran parte di voi viene da ogni luogo d’Italia e del mondo”.
Il ministro generale dei Frati minori conventuali fra Carlos A. Trovarelli: “Per Francesco ogni vita è preziosa”
Annunciando il prossimo ottavo centenario della morte di san Francesco (1226-2026), il Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, fra Carlos A. Trovarelli, in comunione e a nome degli altri Ministri generali delle Famiglie e Ordini francescani, ha affermato in particolare che «Il Poverello di Assisi, che ha abbracciato i lebbrosi e additato vie di dialogo e di pace, che ha ricostruito le chiese e fondato una fraternità universale, che ha ricevuto le stimmate e composto il Cantico delle creature, ci mostra che ogni vita è preziosa, ma che nel Mistero di Cristo trova una nuova e definitiva significazione”. A margine del suo intervento è stata annunciata ufficialmente anche l’ostensione pubblica delle spoglie mortali di san Francesco che si terrà dal 22 febbraio al 22 marzo 2026“.
Il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio: “Assisi luogo non solo di memoria, ma laboratorio di speranza”
«Assisi, oggi, può e deve essere non soltanto un luogo di memoria, ma anche un laboratorio di speranza, un faro che illumina la via da percorrere insieme come popoli e come comunità – ha affermato il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio -. […] Desidero che le parole e l’esempio di San Francesco — e con lui le radici storiche e spirituali del nostro Abruzzo — possano essere di ispirazione non solo per le nostre comunità, ma per l’intera nazione.
La presidente del Consiglio Meloni: “Celebriamo Francesco perchè abbiamo bisogno di lui”
Anche il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni ha parlato all’Italia dalla Loggia del Sacro Convento: «Quella degli italiani per san Francesco è una devozione forte, autentica, viscerale, che si legge nei volti dei pellegrini presenti qui. Oggi il popolo italiano volge il suo sguardo qui, ad Assisi, perché san Francesco è una delle figure fondative dell’identità italiana. Francesco d’Assisi è stato uomo di azione, estremo ma non estremista. Oggi celebriamo Francesco non perché lui abbia bisogno di noi, ma perché noi abbiamo bisogno di lui».
Le celebrazioni del pomeriggio
Terminati i saluti istituzionali, sono ripresi alle 16 le celebrazioni liturgiche conclusive della giornata di festa ad Assisi. L’amministrazione comunale parla di oltre tremila pellegrini abruzzesi che hanno gremito le piazze e l’interno del Santuario francescano. Grandissima risonanza anche per l’annuncio del centenario francescano del 2026 e della prima pubblica ostensione delle spoglie di san Francesco dal 22 febbraio al 22 marzo: il sito web dedicato, www.sanfrancescovive.org, è stato preso d’assalto dai fedeli al punto da causare alcune outages temporanee nella procedura di prenotazione gratuita, ma obbligatoria, dell’esperienza della venerazione del corpo di san Francesco.
«È stata davvero una giornata di festa, per tutti, nel più vero senso della parola – ha dichiarato fra Giulio Cesareo, OFMConv, direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro Convento – perché mentre abbiamo celebrato san Francesco ci siamo anche ritrovati più uniti, più solidali, più rispettosi gli uni degli altri, nonostante le nostre molteplici differenze. È vero, infine, che Francesco davvero parla a ciascuno e invita tutti a imparare da lui uno stile di vita e relazionale fraterno e fiducioso».
Nei primi di gennaio 2026 si terrà l’apertura ufficiale del centenario della morte di san Francesco nella Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola.
Le immagini della celebrazione della mattina (@Foto Sala Stampa Sacro Convento di Assisi)
























