Ast-Thyssen-Krupp: futuro produttivo alquanto nebuloso

Occorrono soluzioni che salvaguardino la produzione e l'occupazione

L’incontro delle istituzioni (Regione, Provincia e Comune) di Sviluppumbria e dei Sindacati con l’alta dirigenza della Thyssen-Krupp non ha fugato le preoccupazioni sul futuro produttivo ed occupazionale delle acciaierie di Terni, anzi sono state confermate. Tanto che si può parlare di un incontro interlocutorio. I dirigenti della ThyssenKrupp hanno presentato una situazione positiva per l’acciaio inossidabile, con una previsione in aumento della produzione per il prossimo anno, ma in diminuzione dei guadagni, nulla invece hanno detto in ordine alla situazione dell’acciaio magnetico. Tutte cose che già si sapevano, si sapeva anche che per il settore del magnetico si sarebbe fatto ricorso alla cassa integrazione. Si prevede l’accorpamento in un’unica società delle tre attualmente controllate dalla ThyssenKrupp, ossia il tubificio, le fucine e la Titania. Queste ultime sembrano in buona salute. Complessivamente l’orizzonte non è sereno. Cosa fare? Come agire? Intanto la situazione è costantemente seguita con la massima attenzione dalle istituzioni e dai sindacati. Credo sia quanto mai opportuno, forse necessario, investire del problema i parlamentari ternani e umbri, affinché a loro volta esortino con forza il governo ad intervenire sulla vicenda. La ThyssenKrupp è una grossa multinazionale e quindi gli interlocutori che si ergono a difesa dello stabilimento di Terni debbono essere al più alto livello possibile. Certo, le multinazionali perseguono obiettivi economici e poco si curano delle conseguenti situazioni sociali ed economiche di territori sui quali insistano i siti produttivi. Però bisogna battersi ed intervenire, fare tutte le pressioni possibili perché i dirigenti massimi della multinazionale espongano senza riserve i loro piani e trovare insieme le soluzioni più utili che, salvaguardando l’economicità consentano all’azienda di non ridurre né la produzione né il personale. E’ possibile con tutto l’impegno necessario, da una parte e dall’altra. Nello stesso tempo mettere in campo tutte le attività necessarie da parte dei responsabili della comunità ternana affinché le fonti del lavoro e dell’occupazione si diversifichino sempre più, in modo che tutto non dipenda dalla grande azienda. Un buon lavoro, in questo senso, è stato fatto nel decennio trascorso (una per tutte, il contratto d’area) ma occorre proseguire. La situazione economica europea e italiana in questo periodo non è in espansione come sarebbe necessario, e perciò occorre il massimo impegno da parte di tutti, con politiche appropriate. Non attestarsi sulla difensiva, tanto da essere poi costretti solo a subire gli eventi, ma con lungimiranza, indicare piste produttive sia per l’azienda che per il territorio.

AUTORE: Nicola Molé