Sabato 19 aprile ha avuto luogo a Santa Maria degli Angeli la terza ed ultima tappa del ciclo di incontri sulla Corresponsabilità educativa, promossi dalla Commissione regionale per l’educazione, la scuola e l’università (Cresu) della Conferenza episcopale umbra. Di fronte a circa 150 partecipanti, in prevalenza insegnanti, Floriana Falcinelli, pedagogista dell’Università di Perugia, ha trattato il tema: ‘Educare a scuola, sfida impossibile?’. La relatrice ha innanzitutto sintetizzato alcune caratteristiche del contesto culturale in cui è immersa la scuola, centrandosi sullo sviluppo delle tecnologie della comunicazione. Se ciò ha portato a una partecipazione più ampia alla fruizione e costruzione del sapere, ne ha però anche rivelato la caducità e la relatività nonché la frammentazione, e dunque la necessità di operare un’attenta selezione delle informazioni e di costruire nuove mappe concettuali. D’altro canto – ha notato la prof. Falcinelli – si assiste all’avvento di una società multietnica, con il passaggio dallo Stato nazione al trionfo delle etnie, con nuove configurazioni giuridico-politiche e la conquista di un concetto positivo della diversità, nella prospettiva di convivenza interculturale. Il quadro complessivo che emerge da tutto ciò è quello di una società che abbiamo imparato a definire complessa, con grande pluralità di prospettive, con rapidi cambiamenti, con molteplicità di punti di vista. Queste nuove tendenze sociali, culturali, economico-politiche della società odierna, ha affermato la Falcinelli, impongono la convinzione che le scuole non potranno restare come sono, o limitarsi ad accettare aggiustamenti superficiali. È necessario piuttosto un radicale cambiamento di mentalità, nella cultura didattica, che ponga al centro tre concetti fondamentali: la cultura, la cura, la comunità. Per quanto riguarda la cultura, è evidente che la pretesa della scuola di consegnare saperi, abilità e capacità definitive risulta in parte superata, e che occorre puntare piuttosto allo sviluppo di requisiti quali la capacità di apprendere, di scegliere, di cooperare, di risolvere i problemi. Compito fondamentale della scuola oggi è garantire agli allievi lo sviluppo di tutte le personali potenzialità, la capacità di orientarsi nel mondo in cui vivono, sia quello più prossimo delle relazioni affettive, sia quello più esteso della comunicazione e dell’interscambio sociale, al fine di costruire con esso un rapporto equilibrato, attivo e dinamico, ed elaborare un personale progetto di vita. Tutto il lavoro sull’apprendimento dei saperi e delle competenze – ha tuttavia sottolineato la relatrice – può risultare fruttuoso solo se il contesto formativo è caratterizzato da un clima affettivo e sociale positivo, un clima di fiducia, condivisione, sicurezza, che stimola la formazione di un sentimento di autostima e di assunzione di responsabilità. In questo senso la scuola è un contesto formativo in cui centrale è la cura delle persone che in essa lavorano; cura, cioè avere interesse dell’altro e del suo stare bene. Non quindi logiche burocratiche o meramente aziendaliste orientano il lavoro dei dirigenti e dei docenti, ma l’attenzione, la preoccupazione pedagogica della crescita dei ragazzi. Al centro del discorso pedagogico c’è dunque la relazione interpersonale basata sul dialogo e sulla comprensione empatica. La relazione educativa presuppone un’asimmetria di ruoli tra educatore ed educando, a causa delle differenze provocate dall’età, dall’esperienza, dal grado di sviluppo; ma una parità valoriale, in quanto entrambi sono persone, ed ogni singola persona, a prescindere dall’età, dalla condizione sociale, dalle mansioni ricoperte, è valore in quanto persona. Infine, la prof. Falcinelli ha sottolineato come sia importante che la scuola possa riscoprirsi come comunità di persone (docenti, allievi e genitori) che porta avanti un comune progetto educativo orientato a valori condivisi, almeno quelli della Costituzione, e si impegna a realizzarlo, assumendosi ciascuno uno specifico compito e adottando comportamenti congruenti. In questo senso l’autonomia scolastica, se ben intesa, può essere un formidabile strumento. Numerosi interventi dei partecipanti, a cominciare da quello della dirigente scolastica Modellini, hanno arricchito l’incontro, mostrando il grande interesse suscitato ed il desiderio di approfondire in ulteriori incontri le tematiche affrontate.
Avere cura della cultura
Gli incontri sulla corresponsabilità educativa, promossi dai Vescovi umbri, si sono conclusi con una riflessione su 'Educare a scuola, sfida impossibile?' della prof. Falcinelli
AUTORE:
Giovanni Carlotti