Avere un’impresa? Una bella impresa

I dati emersi dal rapporto dell’ufficio studi della Confcommercio di Perugia su “Politica, lavoro, impresa e giovani”

Il 21 per cento dei giovani umbri tra i 19 e 39 anni pensa di creare una propria impresa nel prossimo futuro: una percentuale superiore a quella nazionale, che è del 15,8 per cento. Per realizzare le proprie aspirazioni professionali il 43 per cento è disposto ad andare anche all’estero, e solo il 21 per cento resterebbe in Umbria a costo di un lavoro meno soddisfacente. Sono alcuni dei dati emersi dal rapporto dell’ufficio studi della Confcommercio di Perugia su “Politica, lavoro, impresa e giovani”. L’indagine, svolta nel gennaio scorso, ha interessato 200 giovani umbri tra i 20 e 40 anni e 125 loro coetanei che sono imprenditori nei settori del commercio, turismo e servizi. I risultati sono stati illustrati nel corso di un forum a Perugia al quale ha parecipato anche il presidente nazionale Giovani imprenditori Confcommercio, Paolo Galimberti. Giovani e politica. La stragrande maggioranza dei giovani si interessano di politica, ma solo l’ 11 per cento “ha fiducia nella politica”. Indicano come ostacolo principale ad un proprio ruolo adeguato in politica la resistenza al cambiamento “della classe politica anziana”, intesa non solo in termini anagrafici ma in quanto “politici di lungo corso”, e la scarsa meritocrazia nel sistema politico locale e nazionale. Per informarsi seguono soprattutto televisione e radio. Quotidiani ed internet seguono quasi alla pari, ma percentualmente ad una certa distanza dalla tv. Cosa chiedono alla politica. I giovani imprenditori (il 68 per cento porta avanti un’impresa familiare) chiedono alla politica meno burocrazia (49 per cento), la riduzione degli oneri sul lavoro (38), l’accesso al credito (22) e contributi per le imprese (22 per cento). L’ 11 per cento di loro pensa che la politica si disinteressi alle problematiche reali delle imprese. 2011 anno transizione, ma si investe in azienda. Domina la cautela, se non il pessimismo. Per il 44 per cento, il 2011 sarà un anno di transizione, per il 25 un anno critico, e solo per il 17 per cento l’anno della ripresa. Il 67 per cento farà comunque investimenti in azienda. Tra internet e “passaparola”. Il 75 per cento dei giovani imprenditori utilizza abitualmente internet, posta elettronica, social network e newsletter nella vita lavorativa e privata. Fa grande uso della comunicazione digitale anche per pubblicizzare la propria attività (41 per cento) ma per il 51 per cento degli intervistati la migliore pubblicità rimane il passaparola. Lavoro e mobilità sociale. Al posto fisso preferiscono un lavoro interessante. Al primo ambiscono il 27 per cento dei giovani umbri, mentre la percentuale nazionale è del 46 per cento. Per realizzarsi il 43 per cento degli umbri è pronto a trasferirsi anche all’estero. Le ragioni per cui rinunciano al sogno di creare una propria impresa sono: mancanza di risorse finanziarie (33 per cento), incertezza economica (29), mancanza di formazione (21), impreparazione a fare l’imprenditore (13), timore della pressione fiscale (12).