Branca potrà diventare la via di salvezza dei treni

Sulla variante Orte-Falconara un convegno ha messo a confronto amministratori, politici, cittadini, dando poi vita al gruppo “L’ultimo treno”

Per l’ennesima volta il territorio eugubino insegue la prospettiva di “salire sul treno” per migliorare una situazione infrastrutturale che ha pesantemente condizionato e condiziona il processo di sviluppo. Dopo aver condiviso la tante iniziative per la difesa della stazione di Fossato di Vico, occupazione dei binari compresa, guarda con attenzione ed interesse alla proposta di variante Orte-Falconara, con l’itinerario Fossato di Vico – Branca – Valfabbrica – aeroporto di Sant’Egidio, ritenuta in grado dii migliorare i collegamenti regionali su rotaia, di ampliare il bacino di utenza, di superare l’isolamento storico di territori da sempre marginalizzati. Ancora una volta insomma, come già nel mondo della sanità, la frazione di Branca rappresenta il collante per saldare interessi comuni. Un progetto che nasce da lontano, rilanciato da un recente convegno tenutosi ad Assisi con l’intervento di amministratori, politici, cittadini costituitisi alla fine in “in gruppo permanente denominato ‘L’ultimo treno’, con lo scopo di assistere l’iter di questa proposta di variante ferroviaria e in particolare per inserirla quanto prima nel Piano regionale dei trasporti”. La proposta infatti viene ritenuta in grado di dare un significativo impulso all’aeroporto di S. Egidio, di inserire sulla rete Alta velocità i territori di Gubbio, Perugia e Assisi, di collocare l’Umbria tra i baricentri importanti della mobilità europea. Una serie di vantaggi che hanno trovato aperto scenari interessanti sui quali si sono trovati d’accordo istituzioni ed enti. “Appoggiamo in pieno – hanno dichiarato la sindaco Maria Cristina Ercoli e gli assessori comunali – l’idea di una linea ferroviaria che avvicini l’Umbria a Roma e ad Ancona, con un baricentro nell’aeroporto internazionale di Sant’Egidio. La previsione di tracciato comprende una fermata a Branca che coprirebbe tutto l’Eugubino e servirebbe 300 mila residenti in più, con ricadute positive sull’indotto economico e turistico. È una proposta che, contrariamente a quanto affermato da qualcuno, non solo ha dei costi di progettazione inferiori ma non danneggia nessuno. Ci impegneremo affinché venga recepito  nel prossimo Piano dei trasporti della Regione dell’Umbria”. Accanto ai consensi ha registrato critiche, arrivate dai sindaci di Foligno e Spoleto, oltre che del senatore Ronconi, utili comunque per meglio delineare gli aspetti del progetto. “Non è vero che la variante bypassi Foligno e Spoleto” – è la replica del comitato “L’ultimo treno” attraverso l’architetto Luigi Fressoia. – Passa per Foligno (e poi Spoleto e Terni fino Roma), confermandola nodo ferroviario primario, che invece, proprio per la intrinseca debolezza della linea Ancora-Roma a fronte dei nuovi scenari Alta velocità, sta declinando, trascinando anche le prospettive delle Officine grandi riparazioni. Quanto a Gualdo e Nocera – prosegue – molti non hanno capito che proprio col raddoppio della Foligno-Fabriano le due città perderanno ogni servizio ferroviario, contrariamente alla nostra variante, che vuole conservare la tratta della Valtopina per il traffico locale, per le merci e per il servizio metropolitano regionale”. Inoltre “il costo del raddoppio (stima di Italfer), stante il più alto numero di gallerie necessarie, è maggiore della variante”. Sottolineati i vantaggi per l’aeroporto di S. Egidio, in linea con quanto avviene in Europa dove si “sta lavorando proprio in favore del binomio aereo/treno, che è pure un concetto facile alla portata di tutti. Perugia non avrà alcun danno dalla variante, bensì accrescerà il numero delle sue stazioni ferroviarie: oltre a Fontivegge, S. Anna e P. S. Giovanni, avrà anche quella dell’aeroporto San Francesco di Assisi”.

AUTORE: G. B.