Caritas: cuore pulsante della Chiesa

In 240 hanno partecipato al convegno regionale Caritas sulla povertà

Oltre 240 persone hanno affollato sabato scorso la sala convegni del Seminario regionale, tutte impegnate nelle caritas diocesane o parrocchiali o in altri servizi pastorali. Un bel colpo d’occhio per una presenza che a distanza di anni dall’ultimo convegno regionale neppure i promotori si aspettavano. Hanno risposto all’invito a partecipare al convegno promosso dalla Delegazione regionale Caritas sul tema della povertà proposto dal gruppo per l’educazione alla mondialità di cui è responsabile padre Claudio Montolli, a partire dall “Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione” promosso dall’UE. Una presenza che ha sorpreso anche il delegato regionale Marcello Rinaldi che la vede come “un buon segno per la Caritas in primo luogo, ma certamente anche per la Chiesa”. “La povertà è argomento derubricato dall’agenda dei media se non come notizie più o meno agganciate all’area politica di riferimento del giornale o della tv e quindi giocate nello scontro tra pro o contro” commenta Rinaldi. Il rischio della disattenzione, aggiunge, attraversa anche la prassi ecclesiale per questo, “come Caritas abbiamo voluto dare un segnale in questo senso e abbiamo ritenuto che la campagna europea potesse essere una metafora interessante su cui agganciare una riflessione a partire dai dati sociologici sia nazionali che umbri, ma il vero messaggio oggi pomeriggio lo abbiamo per così dire affidato alle esperienze di tante persone, gruppi e famiglie, che stanno percorrendo nuove strade che intersecano questi sentieri di disagio e emarginazione. Accanto a questo humus culturale che non recepisce la situazione di povertà così com’è ci sono, quindi, semi di profezia”. La giornata è iniziata con la preghiera e la meditazione di don Nazzareno Marconi, biblista e Rettore del Seminario. “Dio ama con concretezza – ha sottoineato Marconi – di un amore che si rivolge a chi ha più bisogno. In contrasto con gli altri potenti della terra, Dio si fa attrarre dagli umili”. La mattinata è stata dedicata agli aspetti sociologici della povertà. Laura Stopponi, del servizio Europa di Caritas italiana ha portato i dati raccolti da Caritas italiana sulla povertà in Europa. Alcune cifre: 23,5 milioni di europei vivono con meno di dieci euro al giorno; un europeo su cinque vive in condizioni abitative malsane; 1 su 7 ragazzi tra i 18 e 24 anni non concludo gli studi; 7,2 milioni di persone sono analfabete nell’Europa e orientale; più del 9% dei cittadini europei vive in nuclei familiari dove nessuno lavora; 8 su 10 ragazzi rom vivono la discriminazione a scuola. Caritas Europa, ha ricordato Stopponi, nel contesto dell’anno europeo 2010 contro la povertà e l’esclusione sociale ha lanciato la campagna “Zero povertà agisci ora” in collaborazione con le 480 Caritas nazionali che la compongono. Paolo Montesperelli ha condotto un’analisi sulla povertà in Umbria a partire dalla disuguaglianza sociale: nei redditi, tra classi, tra genere, istruzione, classi sociali e generazioni. Al centro dell’analisi due dati emergenti: il progressivo impoverimento della classe media, la maggiore povertà e mancanza di speranza per i giovani. All’orizzonte lo scenario ancora più preoccupante della crisi, una crisi i cui numeri sono ancora forse poco noti ma presso le Caritas parrocchiali o diocesane sono conosciuti attraverso volti e storie che lasciano una traccia visibile della povertà. Nel pomeriggio sono state presentate le risposte delle Chiese in Umbria, a cominciare dal Fondo di Solidarietà “grazie al quale fino ad oggi 698 famiglie hanno potuto avere un sostegno per affrontare la perdita del posto di lavoro” ha ricordato Claudio Daminato, direttore della Caritas della diocesi di Terni -Narni – Amelia. Finora sono stati erogati 1.268.850 euro. Sono ancora molte le richieste presentate alle diocesi, ma i 151.544,10 euro rimasti non possono farvi fronte. Per questo, ha ricordato Daminato, i vescovi umbri a giugno scorso hanno rilanciato la raccolta di contributi che però ha bisogno di essere maggiormente pubblicizzata poichè finora ha portato al Fondo solo 197.444,41 euro. Sono seguite le testimonianze, provenienti dalle diverse diocesi, su stili di vita capaci di andare incontro alla povertà con speranza. Un capitolo interessante, fatto di esperienze concrete che presenteremo nel prossimo numero. Maria Rita Valli(ha collaborato D. Monni) Mons. Scanavino: “Voce profetica a vantaggio dei poveri”Le Caritas locali fanno o almeno tentano di fare quanto possibile “per dare risposte concrete ai problemi dei poveri”. Per questa ragione mons. Giovanni Scanavino, vescovo di Orvieto – Todi e delegato Ceu per la Carità, ritiene che siano “le più indicate, come parte viva della Chiesa, a parlare a nome della Chiesa alla politica”. Nella giornata dedicata alla lotta alla Povertà mons. Scanavino chiama in causa la politica, non quella del chiacchiericcio dei salotti ma quella, per dirla con Paolo VI che viene vissuta come “la più alta forma di carità”. “I problemi – ha aggiunto – si devono necessariamente affrontare e risolvere anche politicamente” ma, costatazione amara, oggi sembra prevalere il silenzio sulle tante situazioni di povertà che esistono nel mondo come su quelle ‘della porta accanto’. Mons. Scanavino ascolta “scettico” coloro che affermano che “non ci sono risorse”. “Se si guardano le statistiche si nota che quelli che erano ricchi sono ancora più ricchi, ciò significa che non c’è passaggio, non c’è trasmissione della ricchezza, non c’è condivisione. Su questo punto penso che la Chiesa, ed in particolare la Caritas, abbia il compito particolare di parlare a nome della Chiesa”. “Tre mesi fa, – ricorda il Vescovo – quando abbiamo cercato di riattivare il Fondo, ho detto che non può risolvere tutti i nostri problemi. Il nostro è un problema culturale nel quale tutti noi dobbiamo cercare di capire che cosa possiamo e dobbiamo fare. Noi per primi dobbiamo dare questa testimonianza, perchè non si può andare a messa la domenica senza lasciarsi coinvolgere. Dobbiamo essere voce profetica per questo nostro mondo e credo che la Caritas abbia la prerogativa di sostenere in maniera forte questa voce a vantaggio dei poveri”.

AUTORE: M. R. V.