Case da costruire su roccia

Al Club alpino italiano il racconto di un geologo e un architetto di ritorno dall'Abruzzo

Dopo l’esperienza maturata in Abruzzo per l’emergenza terremoto, intervenendo con la Protezione civile – unità cinofila, il geologo Roberto Giorgetti e l’architetto Gilberto Loreti hanno raccontato la loro esperienza con una lezione rivolta ai soci del Club alpino italiano, per far capire non solo le cause, gli effetti e i danni del terremoto, ma anche la possibilità di prevenire tante tragedie. L’incontro è iniziato con una raccolta di foto, scattate al centro storico dell’Aquila alcune ore dopo l’evento sismico. Guardandole è stato facile comprendere subito lo stato di dissesto e d’emergenza che c’è stato, e purtroppo ancora c’è per tante famiglie abruzzesi. Non è la prima volta che nella sezione spoletina si organizzano lezioni dove si affrontano temi di interesse generale, utili – secondo il presidente Paolo Vandone – per accrescere i valori che sono alla base dello statuto del Cai. Abbiamo intervistato il geologo, Roberto Giorgetti. Quali sono le cause che provocano il terremoto? ‘La crosta solida terrestre è divisa a zolle in perenne movimento, simili ad immense ‘zattere’ galleggianti sul magma fuso del mantello e trasportate dai suoi moti convettivi. Quando si scontrano, entrano in gioco forze opposte che improvvisa- mente scaricano l’energia accumulata nel tempo. Nel caso particolare de L’Aquila il terremoto è stato causato dalla presenza di una faglia attiva, lunga circa 25 chilometri, che passa proprio sotto la città’. Si può prevedere un terremoto? ‘Attualmente non è possibile; l’unica cosa sicura per difendersi dal rischio sismico è la prevenzione, ed è possibile solo se si è consapevoli che nelle aree dove in passato è avvenuto un terremoto sicuramente l’evento si ripeterà con caratteristiche simili’. Quanto è importante la morfologia del terreno? ‘La crisi sismica del 1997 in Umbria e Marche è stata un’importante scuola per l’acquisizione dei parametri. Si è visto che un edificio costruito su solida roccia subisce meno sollecitazioni di uno simile realizzato su terreno alluvionale. Tali differenze sono venute drammaticamente alla luce anche nel recente terremoto de L’Aquila, dove sono stati segnalati casi di palazzi gemelli e limitrofi, di cui uno, poggiante su terreno sciolto, è crollato; l’altro, ubicato su roccia, quasi intatto’. L’architetto Gilberto Loreti, invece, spiega come nasce l’idea di questa lezione. ‘Si è voluto dare un contributo tecnico-informativo sull’evento terremoto, la costante sensibilizzazione è il migliore strumento per coltivare la coscienza della prevenzione e non solo dell’emergenza. Con questo incontro si è voluto trasmettere la consapevolezza che ogni edificio può resistere alle spinte di un terremoto, purché tutti gli elementi costituenti, siano connessi adeguatamente’. Come si comporta un edificio durante la scossa sismica? ‘Per comprendere il comportamento di una costruzione sotto la forza sismica, dobbiamo pensare all’edificio come un sistema non più statico ma dinamico, l’evento si manifesta sotto forma di lesioni, non tutte di uguale gravità, che sono poi il meccanismo di dissipazione dell’energia sismica’. In fase di pianificazione dell’emergenza sismica, quali sono gli strumenti utilizzati? ‘In fase di redazione del Piano regolatore generale si individuano delle aree per l’emergenza, che il sistema di protezione civile definisce aree di ammassamento soccorsi, di ricovero e di attesa in fase post-sismica. È importante conoscerle: infatti, se preventivamente individuate diventano punto di riferimento in fase critica’.

AUTORE: Clelia Loreti