“Chiesa più responsabile per la crescita della città”

Rinnoviamo la vita spirituale delle comunità: questa la via

Un anno che comincia è sempre ricco di nuovi propositi personali e di più ampio respiro. Dopo il “Natale amico” trascorso all’insegna della solidarietà verso le persone sole e bisognose, che hanno avuto modo di trascorrere le feste in compagnia e alcune con altre famiglie, l’inizio del nuovo anno allarga gli orizzonti verso l’impegno della comunità diocesana rivolto al bene comune. “Chiaro deve essere l’impegno delle persone e delle istituzioni per la crescita del bene comune delle nostre città – questa la riflessione di mons. Paglia – C’è bisogno che la preoccupazione per il bene di tutti sia più presente nella vita di ciascuno, anche perché è un tragico errore pensare che il proprio interesse personale possa staccarsi da quello dell’intera città. Non si può crescere da soli, ma il progresso è comune. In tal senso ritengo che la Chiesa debba irrobustire la responsabilità verso la crescita della città nel suo insieme. La via di questa responsabilità passa innanzi tutto per il rinnovamento della vita spirituale delle nostre comunità cristiane- sottolinea il Vescovo – attraverso il messaggio del Vangelo e la preghiera. Un anno che si apre anche all’insegna dell’impegno per la pace. Pace che è propria degli uomini pacifici che diventano pacificatori. “Una domanda di pace che non è semplice desiderio egoistico di preservare il proprio benessere – afferma mons. Paglia – come se volessimo restare fuori dai problemi e dalle difficoltà di chi vive situazioni di guerra e di violenza. La domanda di pace viene dal constatare che tanti e troppi conflitti sono ancora aperti e non si fa niente, o molto poco, per chiuderli. Forse in questi anni si è sprecata quell’occasione di costruire un mondo di pace, perché poco di solido è stato costruito nelle relazioni internazionali. Ed oggi, purtroppo la guerra è divenuta una realtà diffusa. Ma ancor di più deve rimanere la certezza che la pace è possibile trasformando strumenti di guerra e di morte in strumenti di lavoro e di pace per divenire insieme operatori di pace”. Nella diocesi sarà ripreso l’antico pellegrinaggio al santuario della Madonna del Ponte nel mese di settembre. Una sorta di ripresa di un cammino per creare ponti di pace, come suggerisce il nome del santuario prescelto, di concordia e di amore.

AUTORE: Elisabetta Lomoro