Chiese unite per la famiglia

La Giornata di Valencia ha avuto un importante risvolto ecumenico

In mille modi e con molte espressioni di parole, di volti e di gesti, a Valencia, la famiglia è stata celebrata ed esaltata come un bene ‘ecumenico’. Ecumenico nel duplice senso di universale, cioè di interesse comune a tutti i popoli, razze e culture del mondo, e nel senso più specifico di valore condiviso dalle Chiese cristiane. Di ciò hanno reso testimonianza alcuni rappresentanti di Chiese ortodosse ed evangeliche che si sono ritrovati a Valencia in una tavola rotonda, introdotta e moderata da mons. Vincenzo Paglia vescovo di Terni-Narni-Amelia, presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo della Cei. Con unanime concordanza di idee e di sentimenti i partecipanti a questo dialogo amichevole e fraterno, anche se non rappresentativo di tutte le confessioni cristiane, hanno ritenuto che in questo periodo storico la famiglia, come è voluta da Dio secondo la rivelazione cristiana, debba essere difesa e tutelata dagli attacchi che provengono dall’individualismo, che tende a raffreddare tagliare e distruggere i rapporti umani, e dal secolarismo che tende a espellerre ogni traccia di sacro dalle relazioni umane. Questi concetti sono stati proposti nel dialogo dai rappresentanti di Chiese: S.E. Mar Gregorios Ibrahim, della Chiesa Siro – ortodossa, metropolita di Aleppo in Siria; S.E. Kirill, della Chiesa ortodossa russa, metropolita di Jaroslav e Rostov; dott. Thomas Roemer, evangelico, vice segretario della Young Men’s Christian Association – Germania; dott.ssa Marie Panaiotopoulos, Cassiotou, della Chiesa ortodossa greca, deputata al Parlamento europeo; arciprete Dimitriy Smirnov della Chiesa ortodossa russa, presidente del Dipartimento per le relazioni con le forze armate dell’esercito russo; padre Costantin Preda, della Chiesa ortodossa rumena; Jurgen Joahnmesdotter, vescovo luterano di Germania. È la prima volta che si è celebrato un evento ecumenico sulla famiglia in una assemblea mondiale. Ed è anche la prima volta che in una pubblica dichiarazione in una assemblea mondiale si afferma che ‘la famiglia unisce i cristiani’. Così, precisamente si sono pronunciati presentati questi membri di Chiese presentandosi a Benedetto XVI, durante la veglia. In una dichiarazione comune hanno aggiunto: ‘Tutti conosciamo le gioie e le speranze della famiglia, ma anche le gravissime difficoltà che soffre oggi per colpa della concezione individualistica della vita che sembra prevalere nella mentalità comune. Sentiamo l’urgenza di un impegno comune per il futuro della famiglia, la sua stabilità e per la sua indispensabile missione tanto nelle distinte comunità ecclesiali come nel mondo’. Nel dibattito e nella veglia di preghiera la famiglia è risultata anche il modello dei rapporti tra Chiese cristiane e il volto che queste devono poter mostrare agli amici musulmani, come ha sottolineato Mar Gregorios di Aleppo: ‘La nostra situazione di piccolo gregge immerso in una maggioranza musulmana ci spinge a ritrovarci assieme tra le varie tradizioni cristiane che ora amiamo chiamare famiglie. Abbiamo compreso, infatti, che c’è un legame stretto tra la famiglia di Dio che è la Chiesa e le famiglie cristiane. Per noi in Medio Oriente è decisivo l’incontro tra le diverse famiglie, perché è il modo più efficace che abbiamo per mostrare agli amici musulmani che ‘Dio è amore”. Sono bellissime e in qualche modo anche nuove queste espressioni che esaltano la ricchezza ecumenica del tema della famiglia e svolgono una suggestiva ed efficace influenza per facilitare una più rapida ripartenza del dialogo e della collaborazione ecumenica. Nella testimonianza pubblica resa durante la veglia da S.E. Kirill, della Chiesa ortodossa russa, ritroviamo espressioni che si possono considerare riassuntive della ricchezza dei pensieri e dei sentimenti manifestati in questa felice occasione: ‘Beatissimo Padre – egli ha detto – vengo dalla Russia ove la Chiesa ortodossa nel terribile periodo dell’ateismo, ha conservato la fede attraverso la famiglia e la divina liturgia. Oggi siamo chiamati a difendere la famiglia dagli attacchi del secolarismo. Essa, infatti, ancora una volta, rafforzata dalla grazia di Dio con il sacramento del matrimonio, può salvare l’umanità dalla autodistruzione. È un impegno che deve vedere le Chiese unite. L’incontro tra le famiglie cristiane è una via preziosa per camminare verso l’unità voluta da Cristo e per aiutare l’umanità a comprendersi come famiglia con un solo Padre, il Signore Dio che sta nei cieli’. Questa bella testimonianza, che racchiude il pensiero diffuso nella grande Chiesa rtodossa russa, può essere accolto come auspicio e impegno responsabile da parte di tutti coloro che oggi interpretano i segni dei tempi alla luce del Vangelo e intendono porsi come testimoni della speranza per la famiglia umana.

AUTORE: Elio Bromuri