Come fu l’Umbria al tempo di Angela da Foligno

Nel VII centenario di morte della grande mistica umbra, raccolti in volume i saggi storici su “L’Umbria del XIII secolo”

È stato presentato di recente, nel corso di un convegno a Foligno, il volume L’Umbria del XIII secolo, in occasione delle celebrazioni del VII centenario della morte della beata Angela. Il volume, curato da Enrico Menestò, presidente del Comitato nazionale per i festeggiamenti, è il risultato di una serie di saggi realizzati da vari studiosi che, nel giro di un anno, hanno portato a conclusione le loro ricerche sui vari aspetti della cultura artistica, spirituale e sociale dell’Umbria.
“Si tratta di un’opera poderosa e importante” ha detto Enrica Neri, docente di Storia dell’arte medievale all’Università di Perugia, che ha ripercorso in sintesi, nel corso del convegno, i vari contributi contenuti nel volume (edito dalla Fondazione Centro italiano di studi sull’Alto Medioevo di Spoleto). “L’idea – ha sottolineato – era quella di creare uno strumento bibliografico in cui il contesto storico, culturale e figurativo che ha fatto da sfondo alla beata Angela venisse meglio delineandosi in sintesi. Sorprende infatti che, pur essendoci stati nel tempo numerosi contributi significativi che hanno toccato l’Umbria medievale e le vicende spirituali all’interno del Duecento, prevalentemente concentrate nell’esperienza assisiate del grande cantiere di Assisi, hanno lasciato fuori dall’indagine un settore come questo molto importante. Si sentiva l’esigenza di una sintesi interdisciplinare che comprendesse anche il mondo delle arti”.

Il volume affronta le varie tematiche con tagli e approcci differenziati, occupandosi di temi che toccano punti cruciali della nostra cultura. Si parte da un profilo storico che ripercorre la genesi del termine topografico Umbria e le vicende del suo aspetto territoriale, alla luce dei rapporti tra papato e impero, e poi nel complesso cantiere assisiate (Enrico Menestò), per passare alla storia degli Ordini mendicanti (Giovanna Casagrande), alle sedi episcopali nel XIII secolo (Nicolangelo D’Acunto), alle confraternite e agli ospedali (Paola Monacchia), ai santi (Emore Paoli), ai libri e cultura (Massimiliano Bassetti ), fino alla scultura lignea (Elvio Lunghi), alla pittura (Corrado Fratini), all’architettura religiosa (Francesco Scoppola) per concludersi con sguardi d’insieme all’architettura umbra (Fabio Cohen).

Ciò che ha destato più curiosità, e stimolato interrogativi, come ha sottolineato la Neri, è stato il saggio di Corrado Fratini, il quale si è domandato quali opere potrebbe aver visto la Beata, quali avrebbero potuto stimolare e intensificare le sue attitudini, o soltanto sintonizzarsi con essa. “Angela – ha detto ancora la Neri – forse aveva potuto trovare nell’arte che gli stava intorno un tramite per immedesimarsi in quello che considerava il perno della sua fede e della sua mistica. Trattando la pittura, Fratini si è domandato che cosa poteva aver visto Angela, consegnandoci una risposta sapiente, affascinante, attraverso una serie di immagini”.

Prima che i festeggiamenti per il VII centenario della morte della beata Angela (1309-2009) arrivino al traguardo, nel luglio 2012, sarà allestita anche una mostra divisa in due parti: una storico-artistica e una dedicata alla tradizione manoscritta, che si titolerà “Dal visibile all’invisibile. Confini ed esperienza mistica di Angela da Foligno”. La prima parte sarà curata da Bruno Toscano, la seconda da Attilio Bartoli Langeli e Massimiliano Bassetti. C’è già il progetto definitivo. Tra gennaio e febbraio uscirà il censimento completo dei manoscritti del Liber di Angela, a cura di Massimiliano Bassetti, e infine la tanto sospirata edizione critica del Liber.
Il Comitato nazionale per il VIII centenario è stato istituito nel 2009 dal ministero per i Beni e le attività culturali, su proposta del Comune di Foligno e della Società internazionale di studi francescani di Assisi.

AUTORE: M. A.