Conclusa la Peregrinatio della santissima Icone di Spoleto

Un cammino attraverso tutto il territorio della diocesi

“Peregrinatio”: una parola che potrà suonare strana, con quei due termini: l’uno, latino, che si ricollega a “per” e “ager” (“attraverso gli spazi fuori della città”), l’altro, greco e cioè “Eikon”, o “Immagine”: nel nostro caso è l’Icone spoletina per antonomasia, che fin dall’inizio fu detta Santissima, donata alla nostra Chiesa da Federico Barbarossa, a garanzia della “Pace e Riconciliazione” del 1185. Per quasi cinque secoli fu conservata nella “Cappella delle Reliquie” (allora “Cappella delle Cona”) della nostra Cattedrale, poi, nel ‘600, ebbe una nuova cappella tutta sua, offerta da Andrea Mauri. Nel 1800, il nuovo papa Pio VII, scendendo da Venezia a Roma, in tempi difficilissimi per la Chiesa, volle farle l’omaggio del diadema prezioso, con cui l’incoronò egli stesso.E’ l’Icona nella quale si riassume tutta la nostra storia e si annunzia il futuro non solo della città di Spoleto, ma dell’intera nostra Chiesa locale di Spoleto-Norcia. Era giusto dunque che in quest’anno 2001, all’inizio del Terzo Millennio, essa “uscisse di città” e si ponesse quasi in cammino attraverso tutto il territorio della diocesi, particolarmente nelle località che anticamente avevano un vescovo proprio e poi confluirono nell’attuale arcidiocesi: sette diversità per una sola comune unità. Si è rinnovato così l’accorrere delle popolazioni che fu già del 1985, VIII centenario del dono, ma questa volta con una maggiore completezza e più approfondita coscienza, nel secondo anno del Sinodo, la grande consultazione diocesana che tutti chiama a raccolta per la strada dei nuovissimi tempi: un solo Corpo, un solo Spirito, un solo Padre, sotto il manto dell’unica Madre. Abbiamo già accennato al percorso dell’Icone, da Carsulae (3 agosto) risalendo per la Valnerina (S. Pietro in Valle – 4 agosto) e i monti del Coscerno (5 agosto) è salita a Cascia e quindi a Norcia (6 agosto) proseguendo poi per i monti che furono già di Benedetto e dei suoi: S. Eutizio – 7 agosto – e il Sellanese (Villamagina 8 agosto). Ridiscendendo poi nella Valle spoletana, la SS.ma Icone ha toccato gli antichi vescovadi di Trevi (9 agosto) e Bevagna (10 agosto). Risalendo poi l’antica via Flaminia ha sostato nell’antica sede vescovile di Martana (S. Felice di Giano 11 agosto). Di lì, ancora per la via dei monti, il Santuario mariano di Panico (12 agosto), ridiscendendo poi a Spoleto il 13 agosto. Tutte le parrocchie della città le hanno fatto festa, nel suo arrivo a S. Gregorio Maggiore, con la grande Liturgia dell’Akathistos, nella tarda sera, con la presenza delle autorità civili e militari e l’intervento, graditissimo, anche di mons. Vincenzo Apicella, vescovo ausiliare di Roma. La giornata del 14 è stata tutto un affluire di popolo nell’antica Basilica, fino ai Vespri solenni delle 21.00 e subito dopo la Processione notturna, come gli altri anni. I comuni dell’arcidiocesi erano presenti con i sindaci e i gonfaloni, ugualmente le Unità pastorali con le loro rappresentanze. Arrivati così in piazza del Duomo, non potremo mai dimenticare lo spettacolo altamente suggestivo delle centinaia di flambeaux che punteggiavano l’immensa area. Ed è lì che si è conclusa la grande “Novena”, con il discorso dell’arcivescovo mons. Riccardo Fontana, dall’ambone del portico, su questa piazza che fu già arengo del nostro libero Comune. Il 15 poi, la grande Solennità: come gli scorsi anni: dopo il solenne pontificale del giorno, con servizio musicale della Cappella del Duomo, mons. Arcivescovo ha benedetto la folla e l’intera diocesi con la SS.ma Icone, dalla terrazza del Duomo. Per la circostanza, l’Arcivescovo ha impartito la Benedizione papale, per singolare concessione del Papa, come già giorno per giorno nelle località visitate. Ringraziamo il Papa anche per le centinaia di corone del Rosario inviate in ricordo. Per altri particolari rinviamo alla rivista della diocesi “Chiesa in cammino”. Fummo, nell’Alto Medioevo la Terra di S. Maria, vogliamo esserlo ancora.

AUTORE: Agostino Rossi